Il PONTE, periodico del Medio Friuli luglio 2024

Il PONTE, periodico del Medio Friuli  luglio 2024

Il PONTE, periodico del Medio Friuli luglio 2024

Il Ponte è una rivista mensile del Medio Friuli. Questi gli articoli che ho scritto per i mesi di luglio e agosto 2024. Su Camino al Tagliamento, Codroipo, Rivignano Teor e Sport.

CAMINO

DOPO 5 ANNI RICOMPARE LA CUCCAGNA

La cuccagna orizzontale sul fiume è rarità in Friuli. Forse unica, insieme a Marano Lagunare (Ud), dove, però, si fa in mare.

La tradizione della cuccagna orizzontale – quest’anno con palo nuovo di zecca – conta 76 anni, gli stessi della sagra del vino.

Dal 2019 non si svolgeva, per Covid e per scarsità d’acqua.

Ebbene, sette coraggiosi ragazzi hanno sfidato l’acqua fredda, il grasso del palo, l’emozione della prima volta, e sono riusciti ad afferrare le bottiglie penzolanti dal piedistallo di ferro.

Il loro entusiasmo ha infervorato il folto pubblico accorso per applaudirli e per fare onore alla sagra del Toro e del Vino, affollatissima.

Un bel cortocircuito di incontri, saluti, ricordi e tanti sorrisi.

 

CAMINO T

IL CORO SAN FRANCESCO CANTA DAVANTI AL PAPA

Sono 17.  Per lo più voci femminili di età comprese tra i 25 e i 65 anni. L’8 e il 9  giugno, a Roma, la Caput Mundi, hanno cantato  davanti a Papa Francesco, colui che porta il nome del loro Coro: Coro San Francesco, diretto dal M° Eliana Gallai.

L’emozione è stata davvero grande, perché cantare, a Roma, in Vaticano, insieme a seimila partecipanti di ogni parte del globo non è cosa che capita tutti i giorni. Il Coro San Francesco, come già avvenuto nel 2018, è stato proprio lì, alla 4° edizione dell’Incontro Internazionale delle Corali, nel 40° anniversario del Coro della Diocesi romana.

I membri del Coro sono stati a tu per tu con il Papa, in udienza privata, insieme al Coro festeggiato e agli ottanta musicisti della Nuova Opera Orchestra, diretta da Mons. Marco Frisina.

La direttrice del San Francesco, Eliana Gallai, racconta che, per ben quattro volte, il suo coro ha cantato alla tre giorni mondiale: al convegno, all’udienza, al concerto e alla Messa della domenica 9 giugno.

Il repertorio era uguale per tutti i cori partecipanti e l’impegno profuso per dare il meglio è stato tanto. «Ce l’abbiamo messa tutta per interpretare al meglio l’intero repertorio, che contava 16 brani tra i più rappresentativi della tradizione musicale sacra classica e contemporanea. In più, abbiamo presentato un inedito. Per noi è stata occasione davvero unica essere a Roma, insieme a migliaia di partecipanti di tutto il mondo, accomunati dal piacere del canto corale» dichiara Gallai.

Il coro compie vent’anni e continua a essere fedele allo spirito del gruppo di giovani, che l’avevano fondato per animare le funzioni religiose. Anche oggi, come allora, nel Coro c’è posto per tutti. Da qualche tempo si avvale di quattro strumentisti: i chitarristi Ersilio Romanelli e Albert Trevisan e le violiniste Agnese Frappa e Alice Pascutti.

Certo, rimane indelebile l’orgoglio di portare alto lo striscione di Camino Al Tagliamento in Vaticano, in un assolo di 6 mila voci e in una selezione dei brani più significativi dei primi 40 anni del Coro romano, oltre all’Hallelujah di Haendel e alla prima assoluta di “Christ is my hope”.

CAMINO T

FESTIVAL RUSTICO “OS MOS BOBOROS” 

Il Tagliamento “Claps: ogni sasso una storia”.

 

Sotto al secolare salice dell’agriturismo “Là di Morson”, in via Molino, si è svolta la seconda serata del Festival  “Os,Mos,Boboros”, giunta alla terza edizione, e curata dall’ Associazione “Boboròs”, di Bugnins, presieduta da  Enrico Peterlunger, in memoria di don Gilberto Pressacco.
Davanti a un folto pubblico, tra una luna piena da afferrare, ranocchi in concerto, cielo acquerellato e piacevole frescura, la ricercatrice Chiara Scaini ha coordinato la serata dal tema “Il Tagliamento, ogni sasso una storia”.

La prima parte è stata affidata alla geologa varmese Paola Tubaro, in dialogo con la mosaicista Giulia Vesentini, sul variegato ambiente del Tagliamento, da trecentomilioni di anni fa a oggi e sul valore dei sassi, mai inerti, ma sempre narranti le dinamiche terrestri da cui sono stati generati.
“La nostra esistenza è troppo breve perché  possiamo accorgerci delle trasformazioni geologiche, ma i sassi ci aiutano a comprenderne i vari passaggi e le varie ere” ha spiegato la prof.ssa Tubaro, con interessanti documentazioni fotografiche.

“Il Tagliamento è un fiume emblematico, interamente friulano, tranne poche centinaia di metri in Comune di Lorenzago, in Veneto. In 175 km racchiude una storia lunga oltre 400milioni di anni, da quando esisteva solo il mare.
Raccoglie le acque dalle montagne, annaffia i fiumi di risorgiva e le convoglia al mare Adriatico.

È un asso pigliatutto, che, in 100mila anni, si è creato la sua valle.

Nel suo scorrere, raccoglie una grande varietà di sassi, che trovano origine nelle catene montuose. I sassi, come gli individui, ne raccontano la storia e ne suggeriscono i mutamenti.
Alcuni esempi? Il sasso-Porfido racconta un evento esplosivo, l’Arenaria della Val Gardena è un calcare grigio scuro di 400 milioni di anni fa, la biancastra Breccia di Ugovizza è stata depositata in un mare anossico ovvero senza ossigeno” ha continuato.
“Solo nel Tagliamento – ha spiegato la mosaicista Giulia Vesentini – si trovano sassi di colori sgargianti, verde, giallo, rosso, che si rivelano dopo bagno d’acqua.

Vengono utilizzati per realizzare i mosaici, senza escludere i bianchi, i neri e i grigi, dotati di personale bellezza cromatica”.
A documentazione, ha presentato i quadri a mosaico realizzati da Matteo de Giusti, Dario Da Frat e Sara Vera.
La geologa Tubaro ha concluso il suo intervento citando il libro “Guida al riconoscimento dei ciottoli del Tagliamento” scritto da Federico Sgobino, geologo.

Anna Sandrini, regista e videomaker di Tarvisio, ha presentato spezzoni di un film sull’Europa vista dall’acqua, girato sul Danubio, per oltre cinquemila chilometri in barca a vela, senza confini di stato.

Un’esperienza intensa vissuta nel 2012, cui ha aggiunto la scoperta del Tagliamento. “Entrambi dalla personalità forte, hanno un’anima che li unisce e una umanità unica” ha confidato, in punta di emozione.
Ha riassunto il Tagliamento, come “Il fiume cui è ancora concesso di essere selvaggio, se stesso, libero esploratore. Con il suo disegno multiforme, non può appartenere a un’unica corrente, perché nasconde la forza tutta friulana dell’andare avanti. È il grande disegnatore del tempo. È memoria liquida, che collega a un tempo più grande di noi”.

 

Una serata ad alta energia, abbinata al solstizio d’estate, nel pieno rigoglio della natura, alla scoperta del territorio prezioso di Camino al Tagliamento. Sulle tracce di un’eredità friulana, tramandata da poeti e rustici visionari e amanti della vita.

 

CODROIPO

MANDI, GUERRINO

Guerrino Defend, 103 anni il prossimo 25 agosto, ci ha salutati il 16 giugno.

Solo l’11 maggio era stato co-protagonista dell’incontro dei tre centenari di Codroipo (Ud), e solo pochi giorni prima era a messa e a teatro, al Benois.

Ha vissuto serenamente, Guerrino, donatore di amore e attivatore sociale. Stava bene con le persone e a casa sua.

Esempio di vita ben spesa, Guerrino lascia, oltre alle figlie Loretta e Paola, una scia di armonia e di luce.

Mandi, Guerrino.

CODROIPO

MILLE RUGBYSTI NAZIONALI AL RADUNO DELL’OVERBUGLINE CODROIPO

 

Mille bambini – da tutta Italia, Slovenia, Croazia – si sono ritrovati a Codroipo, nel campo sportivo, nel nome del RUGBY.

1 e 2 giugno, due giorni di Festa, partite, amicizie, divertimento, hanno riunito piccoli giocatori e giocatrici, e le loro famiglie, all’ OverBugLine Rugby Codroipo , promotore del raduno e capitanato dalla famiglia Riccardo Sioni e Susana Greggio.

Correttezza, rispetto, senso etico, pilastri del nobile sport del Rugby, ne sono stati il naturale filo conduttore.  Le tantissime magliette verdi ovvero i genitori e volontari codroipesi Rugby,  hanno fatto in modo che tutto funzionasse perfettamente, dai punti di ristoro all’accoglienza fino alle premiazioni, cui hanno presenziato anche il sindaco Guido Nardini e il consigliere delegato allo sport Rosario Legname.

Presentatrice d’eccezione Franca Rizzi.

Ancora una medaglia sul petto del Rugby codroipese, che tanto si impegna per portare alto il valore dello sport e della socializzazione tra le squadre nazionali e internazionali.

 

 CODROIPO

SPECIAL TALENT, UNICITA’ IN SCENA

Signore e signori…

Signore e signori… Lo Special Talent o Unicità in scena, cos’è?

È un progetto di inclusione, condivisione, partecipazione dei volontari codroipesi e Associazione “Il Mosaico”. Dove si è svolto? In teatro Benois.

Quando? 1 giugno 2024, ore 17

I suoi punti fortissimi?

Sala stra-piena, giuria d’eccezione: Renato Zero, Loredana Bertè, Albano e Romina nostrani, interpretati da Giampiero Adami, Monica Aguzzi, Cristina Miolo, Ranieri Fioritto.

Otto gruppi in “gara”: Armonie, Marilù, Croce Rossa, Casa Betania, la Pannocchia, Sartoria Sociale Ri-Uso, GeniAttori, Super Coro. In più Mago Lenard, le barzellette di Gianluca e Pierangelo, Marta e Leonardo presentatori. La serata è stata dedicata al progetto Lucyland.

Divertimento sanissimo e godibilissimo spettacolo in un variegato vassoio di autentici talenti.

 

CODROIPO

CAFFE’ LETTERARIO CODROIPESE e la “Breve storia sentimentale die Balcani”

Angelo Floramo, con il suo ultimo libro, “Breve storia sentimentale dei Balcani” ha registrato il tutto esaurito al teatro Benois di Codroipo (Ud).

Complici benefici il Caffè Letterario Codroipese, lo scrittore Paolo Patui e il musicista Geremy Serravalle.

I Balcani, di là, e noi, di qua, nell’occidente comodo e indifferente.

I Balcani e le storie vere. Di immani sofferenze, di violenze subite, di donne sopravvissute a ogni tipo di dolore. A testa alta.

“I Balcani sono la camera oscura d’Europa. Noi occidentali siamo i fotografi dell’orrore. La nostra Costituzione grida ad alta voce, ma nessuno la ascolta.

Mi aspetto che, tra 70 anni, i nostri nipoti ci dicano perché nessuno abbia fatto niente.

Noi siamo comodi e lasciamo che gli altri si affidino al loro Dio” sono alcuni spezzoni del tanto che Floramo ha detto e scritto.

Lui, legato ai Balcani per radici familiari, li descrive e vive e racconta con rispetto e amore.

Tra riflessioni, qualche sana risata e un fondo di emozionata amarezza. E timore, sì, che perdano l’anima!

Oggi non ci sono sogni né ideali né fratellanza, ma solo società corrotta. Basti pensare che, in Bosnia, ci sono tre presidenti, che pesano su chi  guadagna 200 euro al mese.

Floramo, professore, scrittore, e molto altro, è basso di statura, ma di alta caratura.

Umana, professionale, culturale.

Per lo scrittore Paolo Patui, possiede una dote rara: la capacità di demolire la semplificazione. Dice, e scrive, con semplicità. Il libro, infatti, è una breve storia sentimentale e un percorso storico e cronologico nel complicato mondo dei Balcani.

È la storia di suo padre, apolide, arrivato dall’altrove, che tornava in Slovenia, per pura nostalgia, con il figlio – Angelo – e trovava, ad attenderlo, le donne con il pane e il sale, in segno di benvenuto.

È la differenza tra confine e frontiera, che non sono la stessa cosa.

I confini li inventano gli umani, che violentano genti e terre. La frontiera è femmina, osmotica, marca le identità con i dialetti e lo stesso odore della terra e dei suoi vini. Un onore ospitarlo, come ha detto Luisa Venuti, presidente del Caffè. Letterario Codroipese, in sinergia con il Comune, rappresentato dall’assessore Alberto Soramel.

Una serata intensa, ricca di emozioni e informazioni, intervallata da brani ungheresi e bulgari, interpretati dal poliedrico musicista Geremy Serravalle.

Da una serata così intensa, ci si congeda con un “senza parole”. Letteralmente. Con rispetto e tanto, ma mai troppo, su cui riflettere.

 

 CODROIPO                                       

Concerto lirico “Europa Unita”, progetto europeo musicale “Alma Musica…”

Metti la prima sera d’estate, calda giusta, un bel teatro, poltroncina rossa e, tu, accanto a belle persone.

Sei stato invitato al concerto di Obba Oboe Band e della mezzosoprano tedesca, Ricarda Gross Khachaturian.

Ti metti comodo.

Un figurante, in costume nero stile veneziano, passeggia in sala e, sottovoce, invita a spegnere i cellulari. È l’attore Max Salvador. Sarà il presentatore.

Da dietro il sipario qualche suono annuncia il concerto imminente.

Silenzio compiacente e le tende rosse, aperte, svelano otto musicisti seduti, ciascuno con il luccicante strumento in mano. Sei oboi, due corni inglesi, un fagotto.

È la OBBA Oboe Band, unica orchestra italiana a lance doppie, pluripremiata, nata nel 2015 e diretta dal M° oboista Serena Gani.

Che entra, in elegante verdeblu abbinato al verde petrolio della berlinese Ricarda.

È dalla loro amicizia, datata 2002, ai tempi dell’università di Trieste, e dalla coraggiosa passione condivisa, che ha preso forma il progetto musicale “Alma -Europa Unita.”

Codroipo (Ud) è una delle ultime tappe del tour, che culminerà il 6 luglio proprio a Berlino.

Caspita, pensi, è un grande onore essere qui!

Allerti tutti i sensi, mentre i fiati restituiscono suoni che farebbero felici Handel e Bach e Vivaldi.

Ed è un tripudio di minuetti, piccole fughe del 700, drammi, arie, dall’Orlando Furioso a Giulio Cesare.

Breve pausa, cambio d’abito – stavolta sui toni del rosa – e  via libera alle arie di Mozart, agli allegri di Vivaldi, all’aria di Tancredi o del risotto di Rossini, al noto “Verdi prati” di Handel, applauditissimo bis, per voce e band.

I grazie dei protagonisti e dell’assessore Soramel han fatto l’orlo a un concerto destinato a far molto parlare di sé.

Scuola di musica “Città di Codroipo” sempre a fianco!

Ecco, pensi, uscendo: “Sono proprio fortunato e grato”.

E hai una prova in più che passioni a braccetto creano autentici capolavori.

E che ci sia tanta bellezza intorno a noi!

 

CODROIPO

RITROVO DEI PIONIERI DELLA RHOSS A MANTOVA                

La Rhoss, fabbrica di caldaie e condizionatori, si trova a Codroipo, in via Oltreferrovia. Il 6 luglio 2018 aveva festeggiato il mezzo secolo di storia. Che continua, fiorente, con oltre trecento dipendenti.

Oltre un centinaio aveva detto sì al ritrovo d’oro. Tra loro, quasi tutti presenti, gli ex ragazzi che, i primi di giugno del 1968, erano partiti in treno per un paesino a 12 km da Berna, entusiasti per la libertà di essere fuori casa e con tanta voglia di lavorare. Molti provenivano dalla Mangiarotti, forti della professionalità acquisita da apprendisti e dei loro vent’anni. I primi a partire furono sette, cui si aggiunsero altri ventitré.  Destinazione? La fabbrica Piren, dove imparare a fare caldaie con la prospettiva di lavorare, poi, alla Rhoss, all’epoca in costruzione.  Tornarono dopo nove mesi, pronti a dare inizio all’avventura.

Ancora oggi, quei ragazzi, sempre con la Rhoss nel cuore e nei ricordi, hanno l’abitudine di incontrarsi. I gruppi sono tre: I “Rusins” ovvero i primi saldatori, gli “Ex impiegati e tecnici degli uffici di Pordenone e il “Gruppo delle impiegate degli uffici di Pordenone”. Ebbene, i tre gruppi  si sono attivati per poter trascorrere una giornata di svago, in sinergia con Abacoviaggi.

L’hanno vissuta a Mantova, con visita della città di biscotto e una minicrociera sul Mincio, tra aneddoti, ricordi ed emozioni sincere.  Segno evidente di come la Rhoss molto rappresenti per coloro che l’hanno vista nascere e crescere. Qualcuno l’ha definita “famiglia”. Sono donne e uomini, operai e impiegati, che hanno scritto le prime pagine della RHOSS, la fabbrica dal volto umano, dal 1968 agli anni 80.  E si sono salutati abbracciandosi, con la promessa di ritrovarsi presto. Perché di cose da dirsi ne hanno ancora tante!

 

CODROIPO

CON  L’ANDOS SI BALLA

Fine giugno sigla lo stop delle attività ricreative del Comitato codroipese dell’ ANDOS, presieduto da Donatella Colomba. Tra i tanti progetti che il sodalizio ha portato avanti, con generosità e impegno, ci sono anche i corsi di balli di gruppo, tenuti dall’insegnate Orietta Lavaroni, nella palestra di Piazza Dante. L’occasione è stata festeggiata dal Comitato Andos, dagli allievi dei corsi e dai tanti simpatizzanti. A rallegrare la serata il duo “CuOri in Pista”, con Orietta e Denis Zuliani.

Con l’arrivederci al prossimo mese di settembre, con iscrizioni presso Andos, comitato di Codroipo, con sede in Piazza Dante, nell’ex scuola elementare.

 

RIVIGNANO TEOR

Teatro “UNA STORIA PER DRAGO” con i GENIATTORI

Lo spettacolo è andato in scena tre volte: a scuola a Teor, nella sala parrocchiale a Teor e a Rivignano, in auditorium. Tutto esaurito in entrambe le date serali.  Ma, chi c’era sul palco?  Da anni, sempre loro, i coraggiosi attori del progetto “geniAttori” ovvero i genitori della scuola dell’infanzia e della primaria di Teor e alcuni ex, con figli già alle superiori, ma che non potevano mancare al teatrale appuntamento.

Accanto a loro, il gruppo ricreativo teatrale Drin & Delaide di Rivignano, con i preziosissimi giovani tecnici audio e luci.
“Una storia per drago” parla di un drago che vuole essere un eroe e aiutare tante persone. Ma nessuno lo vuole, finchè non si rende necessario il suo fuoco per riaccendere il sole. Diventa, lui, l’eroe e, per ringraziarlo, i personaggi della fiaba organizzano una grande festa, con balletti e scoppi di coriandoli. Lo spettacolo fa capire quanto sia importante credere in se stessi e lottare per i propri sogni.
Il progetto dei “GeniAttori” prevede di aiutare, con parte del ricavato delle serate, un’associazione che si occupi e sostenga i bambini. Quest’anno è stata scelta la Lega Italiana Fibrosi Cistica F.V.G.

Questo è motivo di orgoglio ed è un motore che li fa proseguire, con sempre più convinzione, perché, oltre a portare sorrisi a piccoli e grandi, regalano una goccia di speranza nel mare della solidarietà.

 

CODROIPO

MATILDA E JACOPO PITTA  pluricampioni regionali di ciclismo

Matilda Pitta

Jacopo Pitta

Matilda e Jacopo Pitta hanno rispettivamente 13 e 16 anni, vivono a Codroipo e sono fratelli. Fin dai tempi del triciclo, entrambi, sono appassionati delle due ruote, come mamma Silvia e papà David.  Jacopo, fin da piccolissimo, garantiva che, da grande, sarebbe diventato come Pantani.

Ora che è quasi grande, ne sta seguendo le orme, oltre che frequentare il Malignani, con ottimo profitto.  A fine giugno,  al velodromo O. Bottecchia di Pordenone, ha indossato ben 4 maglie di  campione regionale di ciclismo su pista, come membro della Ciclistica Sacilese.

In due giornate dei campionati regionali su pista, ha letteralmente dominato la competizione nella categoria Allievi, risultando primo in ben 4 specialità: Velocità individuale olimpica, Velocità a squadre, Madison e Keirin, sbaragliando una novantina di concorrenti. .

Matilde, invece, che fa parte del team femminile Libertas Ceresetto, nella sua prima esperienza al campionato regionale su pista si è classificata terza nell’Omnium esordienti, dopo aver vinto la maglia di campionessa regionale di ciclismo su strada a Morsano al Tagliamento (Pn) ed essersi classificata seconda al campionato trentino.

I fratelli Pitta, codroipesi,  promettono ancora grandi conferme in uno sport – ciclismo su strada e su pista – che richiede disciplina e sacrificio, ma regala ineguagliabili soddisfazioni.

 

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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