IL PONTE, periodico del Medio Friuli, settembre 2024

IL PONTE, periodico del Medio Friuli, settembre 2024

IL PONTE, periodico del Medio Friuli, settembre 2024

 

Il Ponte è un periodico del Medio Friuli. Ecco gli articoli che ho scritto per il mese di settembre 24: Fiaba,Bertiolo, Camino al Tagliamento, Codroipo, Talmassons

APPUNTAMENTI:

BERTIOLO, rassegna teatro:

Venerdì  20 settembre, ore 20.45  Auditorium  “Nei panni di Cyrano”, compagnia Estragone di San Vito T con Norina Benedetti

Venerdi 27 settembre, ore 20.45, sala San Giacomo, Pozzecco “Angela” con la compagnia “Drin e Delaide” di Rivignano

Venerdi  4 ottobre, ore 20.45   Auditorium   “Il Zavaion”” con la Compagnia “Clâr di Lune”  di Bertiolo

FIABA     

IL PAESE DELLE BOLLE                                              Fotografia di Paola Toniutti, Codroipo

Età suggerita: da 3 a 6 anni

C’era una volta il Paese delle Bolle. I suoi abitanti si chiamavano Bolli. E c’era il capo del paese, il Signor Bollo, che al mattino si alzava magro e la sera diventava ciccione, perché in tutto il giorno faceva tante bolle con il sapone e l’acqua. Il suo mestiere era fare le case di bolle, con le finestre e le porte rotonde.

Il Signor Bollo aveva una moglie, la Signora Bollicina, che aveva la borsetta di colore rosa, a forma di bolla.  Avevano una macchina rossa, scassata e vecchia, anche quella a forma di bolla.

Un giorno, il Signor Bollo ci salì sopra, andò al supermercato a comprare un chilo di bolle. Le mangiò tutte e, la sera, scoppiò in mille bolle: alcune erano grandi e altre piccole.

Erano salite tutte in cielo, appoggiandosi sulle nuvole e sulle stelle. Soltanto la più piccola era arrivata fin sulla luna e, lì, si era seduta. Con il caldo, la bolla era diventata grande, più grande, grandissima e le erano spuntate le gambe, le mani, la testa. Era diventata uguale al Signor Bollo. Cercava di scendere dalla luna, perché voleva tornare a casa, ma non sapeva come fare, scivolava, gli girava la testa.  Cercava una scala, ma non la trovava e, guardando di qua e di là, vide un’aquila, che si dondolava felice.  Il Signor Bollo le chiese: «Aquila, per piacere, fammi scendere, voglio tornare a casa mia, io!»

E l’aquila gli rispose: «Eh, no, caro mio, non ci penso neanche e sai perché? Perché, qui, io mi dondolo tutto il giorno e sono felice. Invece, se ti porto sulla terra, gli uomini mi chiudono in gabbia e finisco al Parco Zoo oppure mi uccidono. No, no, che non vengo! Senti un po’, ma perché non provi a dondolarti anche tu sulla luna? È bello, sai?»

Il Signor Bollo accettò il consiglio, si dondolò e dondolò, ma lo fece così forte che la luna si rovesciò.

“Aiuto” gridava il Signor Bollo mentre cadeva dritto dentro il vulcano pieno di lava. Ma non si era scottato, perché c’era un buchetto meno caldo e lui era andato proprio lì dentro. Guardandosi in giro, vide una formica a forma di bolla, che gli chiese: «Chi sei tu? E cosa ci fai qui? Questa è casa mia».

E il Signor Bollo rispose: «Sono caduto dalla luna».

«Vieni da me, starai più fresco».

«Grazie, formichina, ma non posso entrare nella tua casetta, perché è troppo stretta per me».

«Va bene, ho un’idea. Scaverò per te un buco più grande, così potrai entrare e stare sempre con me, qui sotto» disse la formichina

«Grazie, formichina. Sei proprio un’amica».

Ma, il Signor Bollo non voleva stare lì, al buio. Per questo, diventava ogni giorno più triste. Lui voleva tornare a casa sua, dalla sua signora Bollicina.

Un giorno, la formichina, che era magica, mise le ali e un cestino sulla schiena.

«Entra nel cestino, svelto» disse al Signor Bollo, tutto sudato.

Lui si accucciò nel cesto, chiudendo gli occhi, perché aveva tanta paura di volare e poi, via! In alto, tanto in alto. La formichina magica gli chiese di indicarle la strada per arrivare a casa e lui: «Vai avanti, sempre dritta. Dove vedi l’erba e il cielo a forma di bolla, vuol dire che sei nel mio paese».

Volarono sopra tanti paesi e città, finché videro le case a forma di bolla e anche la macchina rossa, scassata e vecchia.

«Fermati: è quella la mia casa, sono arrivato, mettimi giù!» esclamò tutto contento il Signor Bollo. La formichina atterrò, proprio davanti alla porta della casa da dove uscì la Signora Bollicina, che abbracciò stretto stretto il Signor Bollo: «Finalmente sei tornato, ma non mangerai più troppe bolle, eh! Non ti lascerò andare a fare la spesa da solo, ma verrai con me. Invece di comprare un chilo di bolle, noleggeremo un paio di sci e un casco e andremo in montagna a fare scorpacciate di neve».

La formichina li salutò e riprese il volo verso il suo buchetto dentro al vulcano.

Da allora, il Signor Bollo e la Signora Bollicina andarono sempre in montagna e impararono a sciare.

Il Signor Bollo si dimenticò, perfino, di quanto gli fossero piaciute le bolle… stava così bene con Bollicina, lui! Le piaceva guardarla camminare, dondolante, con la sua borsetta rosa. A forma di bolla, naturalmente.

Fiaba vincitrice del Premio Internazionale “Andersen” per la letteratura dell’Infanzia di Sestri Levante (Ge) 2005 – con la Scuola Infanzia Rivolto.

Motivazione del premio: “Fiaba di grande originalità e di suggestione al limite del surreale. Apprezzabile il moderato apporto dell’insegnante, che ha saputo rispettare il linguaggio e la fantasia dei piccoli autori di 4 anni”.

È una delle 52 fiabe pubblicate sul libro “UN ANNO DA FIABA”   www.pierinagallina.it

 

BERTIOLO

LA COMPAGNIA “CLAR DI LUNE”, il 4 ottobre, con la prima del “ZAVAION”

Nuovo spettacolo, il 15esimo, per la compagnia di Bertiolo, alla soglia dei 30 anni di attività, venerdì 4 ottobre, ore 20.45, in Auditorium.  Un lauto pranzo, degli invitati importanti, due signorine venute a rallegrare gli animi… Una cucina dove la cuoca Rôse, aiutata da Filumene e all’ultimo minuto da Anzule, preparano la “mangiatorie”. Gjulie, sorella del padrone di casa, dovrà fare in modo che tutto funzioni al meglio. Ma la Filumene avrà capito dove andare a prendere i savoiardi per accompagnare il zavaion? O succederà qualcosa che scuoterà gli animi e non solo… Lo spettacolo è liberamente ispirato al sonetto:”Il zavaion di Bertiûl ” di Don Giovanni Zuttioni e al componimento di Don Fabio Simonutti. Regia Loredana Fabbro. Lo spettacolo è inserito nella rassegna teatrale di Bertiolo.

 

CODROIPO

CINQUINA DI PREMI PER LE PIN UP DI CODROIPO E PER LE RED LIPS  a ROMA

Già pluripremiate in Friuli, Veneto e Trentino, le PIN Up codroipesi Elisa Padovani, 50enne, imprenditrice, Francesca Silvestri, 57enne, bancaria, Judith Rivas, 49 enne, assistente domiciliare, il 10 agosto 24 hanno partecipato alla finalissima nazionale di Miss PIN UP WW2, sul Lago di Bracciano, a pochi passi da Roma. Tra le 22 concorrenti, in un evento curato dal romano Vincenzo Toccaceli, specializzato in selezioni PIN UP in tutta Italia, hanno portato alta la bandiera del Friuli. Il contest era aperto a ragazze da 17 a 35 anni, under 35, e dai 35 anni in su, over 35, non professioniste, con outfit civile e militare.

Nella categoria over 35 ben quattro i riconoscimenti alle friulane: 2° classificata PIN Up nazionale Francesca Silvestri, di Codroipo, oltre al premio come miglior vestito in stile militare, 3° Judith Rivas, anche Miss Social, con 810 Like su Facebook, di Codroipo.

Inoltre il premio per il miglior gruppo alle sei “RedLips”, associazione di Sesto al Reghena, di cui fanno parte, oltre alle tre amiche codroipesi, Natascia Mulè, presidente 50enne, vigilessa, di Sesto al R, Cristina Tomat, vice-presidente 48enne, di Pradamano, Store Manager, Cristiana Carlino, 45enne, di Palmanova, voce telefonica della Cisl Udinese-Bassa Friulana.

Al di là dei risultati, tra l’altro molto lusinghieri, le PIN up di casa nostra hanno fatto onore al loro patto di amicizia, libertà, novità, divertimento, energia, insieme, con la spensieratezza di cui si fanno portavoce, dal Friuli a Roma, con la bandiera della più bella e sana femminilità.

Si chiamano Miss o Lady, e non mancano i Mister, con accanto un nome di fantasia, evocativo di atmosfere vintage. Sono le Miss della porta accanto, e abbracciano la loro unicità in un’epoca in cui l’autenticità è, spesso, sacrificata sull’altare della perfezione, e ricordano che la vera bellezza, prima di tutto, risiede nell’essere se stesse.  Non solo un omaggio al passato, dunque, ma una potente dichiarazione di identità e libertà personale, di accettazione del proprio corpo e di espressione autentica. Per questo continuano a ispirare e ad affascinare, ricordandoci che la vera bellezza risiede nella valorizzazione di ciò che ci rende unici.

CODROIPO

Renata Pellizzari

MERCERIA DA RENATA, da quasi mezzo secolo punto di riferimento per il Medio Friuli

Chi cerca lana, fili, scampoli, mercerie, feltri e cordoncini per l’hobbistica, tutto per il ricamo, li trova solo da “Renata”, in Piazza della Legna, in centro a Codroipo. Altri negozi simili non se ne trovano nel raggio di una ventina di chilometri. Fin dal 1980, quando Renata Pellizzari, allora quarantenne, dopo lunga esperienza di commessa a Cividale, aveva deciso di aprire il suo primo negozio di scampoli, qui arrivano clienti dal Medio Friuli e da Pordenone e Udine.

“Andavano alla grande, allora – spiega, con la signorilità che le appartiene – ma anche oggi ci sono ancora tanti appassionati del fai da te e del cucito, soprattutto per quanto riguarda la biancheria e tappezzeria per la casa. C’è chi ci tiene a ricoprirsi i divani o a farsi le tovaglie o le tende. La manualità non è sparita, per fortuna!  Vengono tante ragazze a scegliere la stoffa per i vestiti da cerimonia o della laurea o del diciottesimo compleanno. Hanno idee precise, modelli, e, soprattutto, buon gusto per la qualità. Cercano il capo unico, fatto a mano”.

Nativa di Enemonzo, da padre ferroviere, Renata, a soli dieci anni, nel 1950, segue la famiglia nel trasferimento a Cividale. Lì conosce colui che, nel 1967, sarebbe diventato suo marito, Vincenzo Miranda, di Benevento, e militare a Padova. Dopo il trasferimento della caserma delle Trasmissioni, da Padova a Codroipo, anche loro vi trovano casa. Dopo la nascita delle figlie Orietta, sua attuale socia, e Paola, Renata segue il consiglio della sorella. Al suo “Perché non apri un negozio di scampoli?” risponde sì e lo apre in via Candotti, al numero 46, con annesso magazzino al primo piano. Le troppe scale da salire e scendere, dopo quattro anni, la convincono a scegliere l’attuale sede, perché in piano.

Da 44 anni, dunque, Renata, ora coadiuvata dalla figlia Orietta e dalla collaboratrice Giusy Nonis, è felice regina di un negozio-rarità, dove la clientela è amica e viene accolta sempre da competenza, gentilezza e un sorriso di benvenuto.
Renata si augura di andare avanti ancora per lungo tempo, perché le piace stare a contatto con le persone, consigliare loro il meglio, farle contente degli acquisti e vederle uscire dal negozio soddisfatte.

“Il mio piacere più grande è toccare i tessuti belli, di pregio, come la seta, la lana, il cashmere. Insomma, tessuti di pregio, e ne abbiamo tanti, anche capi firmati” continua.

Volentieri racconta dei personaggi televisivi venuti da lei a farsi mettere un bottone, come l’attore Marco Columbro, o Gianni Morandi, a Villa Manin, quando era andata a misurargli la giacca, su invito diretto dell’Emporio Armani. Era l’8 luglio 2023 e ancora ricorda l’emozione del cordiale saluto del noto cantante nel vedere lei e Giusy: “Ciao, ragazze, ma state lavorando per me?” e dell’amichevole, quanto inaspettato, abbraccio.  Poi, sicure della loro esperienza, avevano preso le misure richieste sul completo di lino bianco e sulla camicia in raso di seta, in pied de poule, firmati Armani, gli stessi indossati da Morandi, al concerto serale, nel parco della villa.

La fotografia, che li ritrae, è appesa in bella vista e rappresenta un momento da incorniciare e da ricordare con piacere.

“A Codroipo e dintorni mi vogliono bene e io voglio bene a tutti i miei clienti, che considero amici e cui sono riconoscente” conclude, in punta di orgogliosa emozione, Renata.

CODROIPO

UN EVENTO TIRA L’ALTRO ALL’ANDOS, COMITATO DI CODROIPO.

Al Museo delle Carrozze – inaugurazione mostra “Di Luce e Colore”

Dal dire al fare, in casa ANDOS, comitato di Codroipo, presieduto da Donatella Colomba, il tempo è velocissimo. Appena terminata la mostra di quadri delle associate “Di Luce e Colore” al Museo delle Carrozze di San Martino, il progetto Amigdala di Caterina Licata e lo spettacolo “Storie Taciute” con l’attrice Flavia Valoppi e le cantanti Annalisa De Vittor e Chiara Grillo, ecco profilarsi già il mese di ottobre, noto come l’Ottobre Rosa o mese dedicato alla prevenzione.

La presidente assicura che, a breve, sarà pronto il calendario delle manifestazioni, tra cui l’accensione delle luci a Villa Manin.

Dalla gita a Marano Lagunare del 7 settembre, sulla Motonave Geremia, sul fiume Stella, fino ai tipici casoni, ai balli di gruppo, con inizio il 18 settembre, e per il terzo anno, con lezioni tenute dall’insegnante Orietta Lavaroni. Due saranno i corsi, suddivisi per livelli base e intermedio, presso la palestra di Piazza Dante, ogni mercoledì dalle 19,45 alle 22.00. Info, dopo le ore 18.00, al 347 0017982.

Dall’8 al 10 novembre, i frequentanti i corsi di Balli di Gruppo, amici e simpatizzanti, andranno alle Terme di Catez, in Slovenia, in una tre giorni di scoperte del territorio, terme con il parco acquatico invernale più grande della Slovenia, e due serate di balli di gruppo, insieme a “CuOri in Pista”, Orietta Lavaroni e Denis Zuliani. Ancora pochi posti disponibili. Info: Abacoviaggi 0432900119.

Donatella Colomba ricorda anche l’importanza di “Una treccia per un sorriso”. “Per noi è molto significativo dare anche questo supporto alle donne in fase di chemioterapia. Dar loro la possibilità di scegliere e indossare la parrucca adatta al loro viso e veder spuntare un sorriso è, davvero, una grande gioia”.  Chi desidera donare la propria treccia, di almeno 25 cm, può rivolgersi all’ANDOS di Codroipo o al Salone Annalisa 0432 904797, coordinatore dei parrucchieri del territorio.

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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