IL PONTE periodico del MEDIO FRIULI giugno 2018
Rivolto si è meritata negli anni si arricchisce del massimo riconoscimento ottenuto alla 4°
edizione del premio “Chino Ermacora, scuele e marilenghe” di Tarcento.
Nell’ambito della presentazione del
diario “Olmis”, a Palazzo Frangipane
l’opera presentata dalle docenti Paola Benedetti, Maristella Prenassi e
Sandra Tassile, referenti per la lingua
friulana, “ Fasin la pâs” , è stata premiata alla presenza dell’Assessore alla
cultura di Codroipo, Tiziana Cividini e dei rappresentanti della Filologica, del
Comune di Tarcento e dell’Ente Friuli nel Mondo.
progetti didattici in lingua friulana, sui
temi della storia, territorio, cultura e tradizioni del Friuli. L’opera “Fasin
la pâs” parla di pace in una storia
inventata da tutti i 78 allievi lo scorso anno scolastico, nell’ambito del progetto della
multiculturalità e dell’acqua come bene prezioso. La storia narra di tre paesi,
uno giallo, uno rosso e uno verde, come le porte delle aule della scuola, che
litigano contendendosi l’acqua. Dopo
tante avventure comprendono che l’acqua è di tutti ed è meglio vivere in pace.
Una storia dal risvolto morale che tanto può insegnare, una lezione di vita
dalla sincera voce dei bambini.
compleanno per “CHEI DA LA MATINE”
l’idea di camminare anche al mattino, oltre che la sera. Detto, fatto. Un
progetto socialmente sano sotto ogni profilo si amplificava e raddoppiava le
opportunità. “Chei di Codroip” davano la possibilità di ritrovarsi e camminare in compagnia ogni
giovedì mattina, con ritrovo d’inverno alle nove, in primavera ale 8.30, in estate alle 8.00 al
parcheggio del campo sportivo, in via Circonvallazione Sud. La media dei chilometri è di nove o dieci, su
terreni facili e sempre accompagnati dai “condottieri” Sergio, Roberto, Alex,
Antonino, Sabrina. Un appuntamento sempre più apprezzato per chi preferisce il
fresco del mattino con la giornata davanti piuttosto che la camminata
serale. Lo scopo è sempre lo stesso
ovvero camminare in compagnia, scoprendo
itinerari inediti ben organizzati dai volontari del gruppo.
Camminando si assume una salutare
medicina, quella della socialità abbinata al terpene, sostanza antinfiammatoria
emessa dalle piante su percorsi sempre diversi che consentono lo stupore
e la consapevolezza di vivere in una zona ancora salutare e ricca di scorci
tutti da scoprire. Camminando, lo sguardo ha tutto il tempo per farlo.
Tutti possono partecipare. Basta presentarsi e avere novanta minuti a
disposizione.
E non serve la giustificazione in caso
di assenza.
CUCINA NELLE NAVI DA CROCIERA al Museo delle Carrozze di San MARTINO “
Cucinare è un’arte” ha detto Alfredo
Marzi, ambasciatore culinario della Princess Cruises
sono raccontati a San Martino, nell’elegante cornice del Museo delle Carrozze,
anche sede dei “Maestri della Cucina del 900”.
Le loro vite a bordo hanno affascinato il pubblico e gli ospiti d’onore,
i diplomandi dell’ISIS alberghiero Jacopo Linussio di Codroipo, coordinati
dalla prof.Gloria Perosa. Occasione importante per loro perché Alfredo Marzi,
master chef e ambasciatore culinario della Princess Cruises, ha distillato le
ampie opportunità di lavoro a bordo
delle navi da crociera, a patto che si sappia bene la lingua inglese e si sia
disposti a fare sacrifici, perché nulla viene regalato. “Il cuoco è un artista
– ha detto – e tre volte al giorno deve sostenere l’esame da parte di chi si
siede a tavola. Dopo 45 anni come chef sulla Princess Cruise, voglio
trasmettere la mia esperienza perché non è giusto che io la porti con me”. La
lingua inglese, dunque, come lasciapassare privilegiato per il lavoro del
cuoco. “ Fare il cuoco oggi comporta fare sacrifici – ha continuato – non si può pretendere di avere un lavoro a
portata di mano con tempo libero. Si deve uscire dal guscio, vivere altre culture del cibo. Niente nella vita è
gratis. E’ facile vedere i cuochi in televisione. Cucinare è un’altra faccenda
e nessuno è nato maestro”. Storie e lezioni di vita vissuta sono stati gli
ingredienti che hanno fatto di un incontro una preziosa occasione culturale,
nel nome della cucina mediterranea che è
patrimonio dell’Umanità, come ha sottolineato Renata Capria D’Aronco,
Presidente del Club Unesco. “Volere è potere” è stato il motto
espresso dallo chef Sergio Mian, del Discepolato Auguste
Escoffien, quale incoraggiamento agli studenti del Linussio. In tema crocieristico, è stato molto apprezzato l’intervento di Vanessa Padovani di Abaco
Viaggi sul “Nuovo turismo da crociera”.
Germano Pontoni, Presidente dell’Unione Cuochi Friuli Venezia Giulia, e Alfredo Marzi hanno donato
rispettivamente il “Diario di bordo”
e un veliero realizzato
personalmente al Centro
di documentazione “Maestri della Cucina del ‘900”, dedicata ai “Grandi Cuochi di bordo”
. Due opere di pregio che arricchiscono il Museo civico delle Carrozze di San Martino dove il Centro
ha sede. L’iniziativa culturale è stata
promossa dall’Orto della Cultura, dal Comune di Codroipo rappresentato
dall’Ass. Tiziana Cividini e dal Museo,
curato da Donatella Guarneri.
a visitare quella che, più che una mostra,
era un’incredibile vetrina di ciò che la volontà e la dedizione possono
far uscire da ogni persona. Talenti,
spesso custoditi e inespressi, sono usciti
per magia grazie all’U.T.E. o Università della terza età del Codroipese,
comprendente le sezioni di Bertiolo, Codroipo, Lestizza, Rivignano. Splendidi lavori, realizzati durante i corsi, con passione e dedizione,
hanno fatto bella mostra di sé, valorizzati da allestimenti creativi e davvero
ben presentati. Legittimo l’orgoglio
degli autori di tanta meraviglia artigianale e la gioia degli addetti alla
sorveglianza nello spiegare il perché e il come siano nati tanti capolavori. Perché
di questo si tratta, di capolavori realizzati nei laboratori
manuali che spaziano dalla pittura a olio, acquerello, acrilico su stoffa,
vetro, tela, alla lavorazione del pannolenci, vimini, perline, icone, tombolo,
legno, ceramica, mosaico, rame, maglia, cucito, macramè, bonsai. Le più svariate tecniche, dimensioni, e le sperimentazioni più impensate hanno
compiuto veri miracoli di ingegno e fantasia. Persone che mai avrebbero
immaginato di essere capaci di realizzarli erano lì, soddisfatte, a dire “L’ho
fatto io”. Altre, a dimostrare a piene
mani come si lavora il tombolo, come si infilano le perline per far uscire
collane e braccialetti, come ricoprire
libri. La manualità scoperta o
riscoperta è uno dei settori vincenti che fanno dell’Università della terza età
del codroipese un fiore all’occhiello che accoglie, da settembre ad aprile di
ogni anno, migliaia di persone, dai
diciotto anni in su. Nata oltre trent’anni fa, l’U.T.E. persegue elevati scopi
sociali come innalzare il livello
culturale in un ambiente favorevole a nuovi rapporti e relazioni. Oggi più che mai è opportunità di
soddisfazione dei propri interessi e di approfondimento di passioni tralasciate
nel tempo. Ottimo punto di partenza
anche per i giovani che possono acquisire
un nuovo mestiere o, semplicemente, approfondire le conoscenze e la propria
cultura nei vari settori d’interesse, dalle lingue alla storia, all’educazione
civica alla grafologia, allo Yoga della Risata e al ballo. L’U.T.E. è ormai un
punto di riferimento che continua grazie al volontariato di oltre duecento
insegnanti e la mostra è un momento di grande soddisfazione per i realizzatori
e i loro insegnanti, che con grande orgoglio e giusta enfasi, in chiusura
dell’anno accademico, vogliono condividere i risultati ottenuti.
SCUOLA DELL’INFANZIA DI TEOR “NON TI
SCORDAR DI ME” PER DIRE “TI VOGLIO BENE” ALLA SCUOLA
fiore. Nella scuola dell’Infanzia di Teor è un’originale iniziativa di
Legambiente alla quale genitori, allievi
e docenti partecipano con entusiasmo, facendo propria la promozione del senso
civico per il rispetto del bene comune. In questo caso quel bene è la scuola, che
assume il valore di casa, non solo di edificio, cui essere legati da affetto e
gratitudine. Anche quest’anno, durante l’ultimo
fine settimana di marzo, ha partecipato compatta all’iniziativa “Non ti scordar
di me” . Insieme, di nuovo, con entusiasmo alle stelle, ecco bambini, genitori
e insegnanti predisporre le aiuole e allestire spazi sempre più attraenti.
Perché nel bello si sta meglio. Perché quando si va d’accordo tutto funziona e
stare a scuola diventa gioia. Concetti che non hanno bisogno di parole ma di
esempi. Ecco perché azioni come queste hanno una grandissima valenza educativa.
Con le azioni concrete e l’esempio, infatti, gli adulti passano il testimone ai bambini che
apprendono in modo naturale ad avere cura e rispetto per il mondo che li
ospita. Insieme, grandi e piccoli, si impegnano a lasciarlo come lo hanno
trovato, cercando addirittura di migliorarlo. Accompagnando ogni seme alla crescita
silenziosa fino alla fioritura, accudendo l’orto sinergico dove i fiori fanno
compagnia alle verdure e il viaggio dall’uovo al pulcino nel pollaio dove
troneggia la chioccia “Giovannina”. Un
mondo quasi a parte quello della Scuola dell’Infanzia di Teor, dove spicca la
volontà di costruire insieme per la collettività, dove si parla del bene, dello
stare bene insieme, con spazio sempre aperto alle novità. Fra i giochi presenti in giardino, abbiamo il
clapâr, un gioco che profuma di tempo antico, di quando il “píndul” (lippa) la faceva
da padrone, che diventa strumento giocoso per ammucchiare, classificare,
suddividere, togliere, aggiungere, inventare forme. Senza demonizzare la
tecnologia ma semplicemente per dare il tempo al tempo e donare ai bimbi
esperienze con il sole negli occhi, l’aria nei capelli, la terra tra le mani e
la sabbia negli stivali. E per chi vuole, foglie, rametti e sassi dentro le
tasche, tesori preziosi da conservare e portare a mamma e papà. Giocare per
giocare, senza bisogno di giocattoli precostruiti ma utilizzando ciò che in
natura si trova, è piacere allo stato puro, è il dono che si può fare all’infanzia con la consapevolezza di
rendere questi anni indimenticabili, è “passare” il testimone della gratitudine
per questo mondo. E’ allenare all’ascolto e al rispetto per la vita, è
rispettare ciò che è invisibile agli occhi ormai adulti. Durante il “Non ti
scordar di me” 2018 è stato completato il
trenino di Massimo, è stato dipinto il
muro esterno cui sono state fissate alcune lavagne, i trisculârs, sono stati assemblati i
nuovi clapârs di legno cui si è aggiunta la pulizia dell’orto e del pollaio, la
pittura di tavoli e panche. Le docenti si sono così espresse” Noi insegnanti
siamo profondamente convinte del valore delle azioni quotidiane e dell’alleanza
educativa tra scuola e famiglia. Siamo convinte che valga la pena di impegnarsi
a fare e a dare”.
concerto lirico-strumentale per la festa della mamma
tradizione si fa capolavoro nascono concerti come quello del 13 maggio, per la
Festa della Mamma, autentico spettacolo di oltre due ore, i cui protagonisti
hanno creato un circuito emozionale tra i più meritevoli. L’evento
di alta valenza culturale, promosso dall’Associazione “Amici del teatro P. Clabassi”,
presieduto dalla signora Gianna, vedova di Plinio, in sinergia con il Comune, Scuola di Musica
“Città di Codroipo”, il patrocinio del Club Unesco e Polse Holavina Halli, è
stato premiato da un pubblico numeroso ed entusiasta. A conferirgli
spessore il Gruppo Obba-Oboe Band, diretto da Serena
Gani, l’orchestra d’Arpe diretta da Serena Vizzutti, entrambe formazioni della
Scuola di Musica “Città di Codroipo”, il soprano Daniela Donaggio e il tenore
Roberto Miani, accompagnati dal Maestro
Giorgio Cozzutti. L’alternanza dei brani vocali e strumentali, tra cui Granada,
“Non ti scordare di me” “Core ingrato” culminati con la nota canzone di Beniamino
Gigli “Mamma” cantata dal tenore Miani e
dal soprano Donaggio, l’alta qualità delle interpretazioni, hanno saputo creare
un contesto culturale pregevole. Il
Gruppo Obba, realtà musicale unica nel suo
genere,formata da musicisti di tutte le età appassionati di oboe e fagotto, ha
presentato “Obba dance”con musiche dei Balcani, Versailles e Brasile, Amazing
Grace. Le “Voci dell’arpa” hanno saputo
creare atmosfera paradisiaca eseguendo brani come Passacaglia, Toccata, The
Wind, Greenleeves e di Hendel. Molto apprezzati Libertango di Piazzolla e Gabriel’s
Oboe di Morricone.
voluto anche ricordare l’insigne figura di Suor Amelia Cimolino, la “Madre
Teresa dell’ovest”. Nata a Carpacco nel 1912 e scomparsa nel 2006, per 72 anni missionaria prima in Birmania e
poi in India, a Ollavina Halli ha
fondato il Villaggio dell’Amore dove dare cure mediche, ricovero e amore ai bisognosi. Insignita di importanti riconoscimenti
internazionali, anche dalle mani di papa Giovanni Paolo 2, Suor Amelia ha
trovato sempre forza nell’amore e nella fede smisurata ricambiati con il grazie e la
preghiera per tutti. Il Comitato diocesano di Udine si è fatto
promotore della causa per la sua beatificazione.
300 ANNI DELLA MADONNA DELLA CINTURA
all’organo, duo di alto livello musicale abbinato alla ricerca storica dei
brani proposti, sono stati i protagonisti
della seconda serata mariana promossa dalla parrocchia di Varmo, in occasione
dei 300 anni di presenza della Madonna della Cintura. Una chiesa gremita li ha
accolti e, dopo il saluto di Don Franco Del Nin, l’organo e la voce di
Francesca hanno irradiato atmosfere celestiali seguendo il percorso della vita
di Maria attraverso la musica. Francesca e Francesco ne hanno tratteggiato i
vari passaggi, dall’annuncio alla passione, ispirandosi ai pentagrammi di vari
compositori in un excursus storico nutrito da
competenti ricerche.
di San Luca dove Maria ringrazia per essere stata scelta. A rappresentare la natività il brano di M.
Reger, organista e compositore tedesco,
una ninna nanna in cui Maria culla Gesù Bambino.
grandi compositori di fine 700. Poi, un
brano sconosciuto, il Salve Regina in varie sequenze con cambi repentini di
voce, specchio della professionalità di Francesca, maturata in tanti anni di
carriera. Potente e dalle cadenze eleganti il brano eseguito per la prima volta
dal duo Scaini Zorzini, un omaggio a Varmo, l’ Ave Maria di Luigi Cherubini, compositore di musica sacra che, a
tredici anni, eseguì la sua prima messa. Brano dal successo straordinario in
Francia ma osteggiato da Napoleone.
la passione con lo Stabat Mater di Pergolesi, la cui aria e i balzi strazianti
delle pause sono arrivati dritti al cuore. Salti nel tempo tra i brani di musica
sacra hanno rapito il pubblico con l’incredibile delicatezza di Ave Maris
Stella del cecoslovacco Antoni Boiack, dal gusto quasi novecentesco. Un silenzio quasi attonito ha accolto il
brano “Preghiera” tratta dall’ Otello di Verdi, grande studioso della figura di
Maria.
“Vergine degli angeli” tratta da “La forza del destino” di Verdi che, in
una chiesa ricchissima di Madonne, ha
regalato un alto momento di spiritualità in un fermo respiro quasi ipnotico,
come ha detto l’Assessore alla cultura Michela De Candido.
liberatorio si è fatto l’interminabile applauso dopo “Suspir da l’anime” o “Marute
me” in omaggio a tutte le mamme.
piedi per ringraziare i due artisti, entrambi di Camino al Tagliamento, ma noti
e apprezzati nel mondo.