Il Valore delle Fiabe al tempo del Coronavirus
Nuova, vecchia, usata, di coraggio, di paura, di cavalieri, di fate, di carta, di buoni, di cattivi, con o senza immagini, di dritto e di rovescio … ecco l’identikit della fiaba, che si presta a infinite sfumature di racconto, di ascolto, di elaborazione personale, a volte anche di terapia. Gianni Rodari era convinto che la fiaba, sia essa della tradizione o moderna, fosse il luogo di tutte le ipotesi, educatrice nel vero senso del tirar fuori, dal latino educere, capace di consegnare le chiavi d’ingresso nella realtà e nella conoscenza del mondo attraverso strade nuove, collegate a eventi accaduti o che potranno accadere. Sì, perché i protagonisti delle fiabe affrontano le difficoltà per amore o per amicizia, con coraggio e a volte con un po’ di magia.
Le fiabe raccontano la vita, con piaceri e dispiaceri universali, le paure e i sogni di tutti, anche di chi le ritiene inutili passatempi o cose da bambini.
Le fiabe non finiscono sempre con il classico “E vissero felici e contenti” ma presentano le difficoltà che possono essere superate. Come? Con la capacità di risolvere i problemi in maniera creativa, ovvero con intelligenza, cambiando paesaggi e comportamenti, sfidando e spesso vincendo le proprie paure. Le fiabe aiutano ad accettare l’ignoto in modo più sereno, come si rende necessario oggi, nel momento delicato che stiamo vivendo. Per un tempo indefinito siamo isolati ma abbiamo varie possibilità di scelta. Deprimerci, adattarci, arrabbiarci o rifugiarci nei personali talenti per andare avanti preservando l’equilibrio psico-fisico dal crollo. Io, per esempio, ho rispolverato la vocazione per la scrittura delle fiabe grazie all’esigenza di continuare a raccontarle ai miei 7 nipoti che non potevo più vedere.
Per la prima fiaba “Italia, la principessa che non voleva la corona” mi sono ispirata alla situazione che si stava profilando. L’ho inviata ai familiari e a qualche amico ne subito ho avuto riscontro positivo. La sera dopo ne ho letta un’altra, quella di Orgnano, una fiaba popolare, come desiderio di comunanza divertente. Sera dopo sera sono aumentate le condivisioni e gli ascolti da parte di tantissime persone, coinvogliate nel mio gruppo Broadcast che ogni sera, alle ore 20.26, riceve la mia fiaba. Chi non ne fa parte può ascoltare in forma di audio-fiaba sul mio sito internet o nel sito del Sistema Bibliotecario Hinterland Udinese. L’apprezzamento è in crescendo al punto che, almeno fino al 15 aprile, le mie fiabe sono assicurate. Sono fiabe inedite perché nate dalla mia creatività o dalla personalizzazione di qualche fiaba della tradizione. Le penso, le scrivo, le racconto abbinandoci la musica. Lo faccio in modo artigianale, certo, al meglio che posso ma l’emozione arriva a chi ascolta e lo capisco dalla puntualità dell’attesa, dai disegni dei bambini e dalle parole dei grandi. E questo è ciò che conta per me, essere una zolletta di zucchero ad addolcire il delicato momento storico.
Essendo il “pubblico” di ascoltatori di un’età compresa tra i due mesi e i 95 anni, anche le fiabe sono diversificate in modo da affascinare tutti. Il miracolo sta nel fatto che quelle pensate per i bambini piacciono anche ai grandi e viceversa. Ciò avvalora il fatto che la fiaba non guarda l’anagrafe perché sa andare dritta all’empatia e al centro delle emozioni. Tutti abbiamo bisogno di una fiaba, provare per credere. E, perché no, potrebbe salvare il Mondo! www.pierinagallina.it/audio-fiabe/ www.sbhu.it/eventi/le-fiabe-di-pierina-gallina/