INDIA, IL SETTIMO CIELO Racconto di viaggio marzo 25

INDIA, IL SETTIMO CIELO Racconto di viaggio marzo 25

INDIA, IL SETTIMO CIELO Racconto di viaggio marzo 25

India e il racconto di viaggio è stato pubblicato nel pocket Abacoviaggi n° 43, da marzo a settembre 2025

INDIA, IL SETTIMO CIELO

Ha il profumo del gelsomino e del curry, il suono di tamburi, i colori intensi del sari e il respiro di milioni di preghiere. Ha il corpo di donna, l’India! La testa eretta, le braccia spalancate, il petto nutriente, il ventre fecondo, le gambe immerse nell’Oceano. A nord le montagne maestose, al centro il deserto, tutt’intorno il mare narrante storie senza tempo. Ogni cento chilometri tutto si trasforma: colori, lingue, sapori, destini.

Ma cos’ha di diverso, l’India? La fede profonda, che viene prima e sopra di tutto. Il karma che guida ogni esistenza, la cultura colorata, la lentezza che insegna. Per attraversare cento chilometri possono volerci tre ore. Tre ore immerse tra verdissime campagne e città pulsanti, dove il caos è armonia segreta, tra risciò, tuk-tuk, motorini, mucche sacre, e cani, bambini scalzi, sguardi profondi. Qui, l’orologio si arrende.

È immensa, l’India, e ricca di un tutto che pervade anche chi non ha nulla di materiale. Ti osserva  con il suo Namasté, ovvero “Saluto il divino che è in te“. Mani giunte, un inchino, e già ti senti parte di qualcosa di grande. Sembra sussurrarti: “Accetta la vita così com’è e affidati a qualcuno che sta in alto.”

Si dice che per raggiungere il settimo cielo bisognerebbe andarci sette volte. Ma una sola basta per capire che non è un luogo fisico, ma una dimensione dell’anima.

Con i suoi 330 milioni di dèi e un popolo solo, 104 parchi naturali e un miliardo e mezzo di abitanti, lei, diversissima in ognuno dei suoi 28 stati, per tutti è tre Madri: Madre Terra, Madre che ha dato la vita, Madre India.

L’India è così, e tale resta. Ti entra nel cuore, nei polmoni, nello stomaco, perché conosce il tuo intimo più segreto e ti trasforma con gentilezza. L’ho scoperto in ogni passo, in ogni sorriso, in ogni contrasto.

Una volta che entri in lei, tutto cambia e vedi il mondo da un altro punto di vista: da dentro di te. Perché l’India è potente umanità che ti scuote, una presenza che non dà risposte, ma accende domande. Ha uomini e donne di grande cultura, che parlano molte lingue e che fanno dell’accoglienza uno stile di vita. Mai ti senti uno straniero, perché, per il solo fatto di essere lì, sei uno di loro.

Un saggio dice: “Se non è la tua tazza di tè, non berlo“, ovvero non giudicare. E l’India non vuole essere giudicata. Anche per questo, andarci non può essere solo un viaggio. Semmai è una chiamata, un film tridimensionale da vivere con tutti i sensi: mistero e fede, povertà e splendore, contrasti che tolgono il fiato e futuro già presente.

Ripensando ai miei passi in India, sento solo gratitudine. Lì, dove il fuoco trasforma il corpo in cenere e l’acqua purifica, ho lasciato una parte di me e vi ho trovato un mondo intero. Perché lì, davanti alle pire sul Gange, ho avuto la vera prova che siamo tutti uguali: Maragià e Mendicanti.

Ma ci sono segreti che l’India non mi ha ancora svelato. Spero mi aspetti alla prossima chiamata!

 

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pierina gallina

Ho un nome e un cognome che non si dimenticano. Sono appassionata di scrittura, poesia, viaggi, libri e persone, in particolare bambini e saggi. Ho pubblicato cinque libri e sono una felice nonna di 7 nipoti, da 6 a 18 anni, mamma di tre splendide ragazze, e moglie di un solo marito da quasi 50 anni. Una vita da maestra e giornalista, sono attratta dalla felicità e dalla medianità, dallo studio della musica e degli angeli. Vi racconto di libri, bambini, nonni, viaggi, e del mio Friuli di mezzo, dove sono nata e sto di casa, con i suoi eventi e i suoi personaggi. Io continuo a scrivere perchè mi piace troppo. Spero di incontrarti tra i fatti e le parole. A rileggerci allora...

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