L’ORGANISTA JEAN GUILLOU e GUSTAVO ZANIN a UDINE per “SERATE D’ORGANO” 17 ott 13
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Due GRANDI. Due Maestri che hanno dedicato la vita, e continuano a farlo, all’ORGANO.
Jean GUILLOU, parigino, organista, pianista, compositore, compositore, progettista d’organi. Suona a Udine per la prima volta.
Gustavo ZANIN, di Codroipo (UD), grande artigiano di tradizione organara lunga oltre 150 anni. Ha costruito oltre 500 organi che risuonano in chiese di tutto il mondo.
Cosa li unisce? Lui, l’ORGANO.
E una coincidenza quasi incredibile: sono nati lo stesso giorno, lo stesso anno, alla stessa ora: il 18 aprile 1930, alle 4 del mattino. In questa foto Gustavo Zanin ha il certificato di nascita in mano.
L’organo Gustavo Zanin del 1989
Gustavo Zanin ha voluto offrire il concerto agli artigiani, coloro che ancora nella manualità trasfondono lo spirito, i commilitoni dell’arma del Genio, al Rotary, agli artisti, ai giornalisti, agli amanti della musica, ai concertisti, ai sindaci del codroipese e autorità regionali e provinciali.
Jean Guillou: perfetto sincronismo di piedi e mani, danzerine sui tasti, per sapienti virtuosismi. Falangi come millepiedi farneticanti. Polpastrelli addomesticati al pensiero del Maestro. Con buona pace di Haendel ed il suo Concerto per organo e orchestra in re minore op 7 n° 4 – Largo e allegro.
Riceve calorosi applausi il maestro: papillon, figura elegante, filiforme, atletica. Capelli bianchi ad incorniciare il viso fresco di passione, proiettata a scenari di un futuro imbevuto di musica.
2° pezzo: Sagas op. 20. N° 4 Leonardo – n° 6 Ikarus, di Jean Guillou. Composti per gli astronauti dell’Apollo 8.
Quasi musiche spaziali dalle ritmiche slegate eppure compatibili, quasi colonne sonore di film noir, con fulmini, scosse elettriche sulle tastiere e nell’aria della chiesa nuova della parrocchia di San Quirino. Pause. Note d’aurora palpitanti di astronavi con i piedi sulla luna. Quasi un’alba in una foresta tropicale. Forsennati dialoghi, potenza adrenalinica oltre ogni barriera ipotizzabile. Fermo senza preavviso.
E Jean, 83 anni suonati, scavalca lo sgabello con l’agilità di una gazzella in fuga. Con sorprendente duttilità corre a salutare il pubblico e a riceverne gli scroscianti applausi. Vi fa ritorno, risaltando lo sgabello a gambe unite, in un unico, agilissimo, movimento. E suona il Preludio e fuga in Re maggiore di Bach e poi Liszt, Fantasia e fuga su B.A.C.H., in versione sincretica. L’energia si riequilibra precedendo le improvvisazioni su tre temi, friulano, italiano, gregoriano. Imponenti. Sovrane. In un film a occhi aperti su scenari visualizzati senza sforzo e senza ritegno. E, prima del finale, suona solo con i piedi.
Va dalla signora Marinella, moglie di Gustavo Zanin, e glielo offre. Un abbraccio che contiene enciclopedie.
Gustavo Zanin ” Per me è un’emozione grandissima essere qui. Io sono solo un artigiano che dà la materia a queste mani divine”, riferendosi a Jean. “Noi ci avviamo al crepuscolo – ha continuato – ma sentiamo nel futuro musiche, melodie e suoni che non sono dell’uomo. In queste mani c’è del divino!”
Due magnifici, in attività e in straordinaria salute. Un filosofo tedesco diceva che “E’ bello essere giovani ma è anche bello saper diventare vecchi”.
Si conoscono da trent’anni Gustavo e Jean. Dall’ inaugurazione dell’organo nella chiesa torinese di S. Rita. E Jean dedica a Gustavo un pezzo di Bach: uno dei suoi preferiti.
Gli Zanin con Jean Guillou
Segreta complicità tra Jean Guillou, nato ad Angers il 18 aprile 1930, alle ore 4 del mattino, e Gustavo Zanin, noto nel mondo per l’Azienda di organi giunta alla 7° generazione, nato a Camino al Tagliamento (UD) alla stessa ora, giorno, anno. Una combinazione sorprendente che li vede anche amici. Due grandi “vecchi”. Uno che plasma l’organo. L’altro che gli dà voce con movenze spettacolari. E a Udine, nella chiesa di san Quirino, Jean in concerto con il patron Gustavo. Da brivido!
Chapeau Maestro!
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Jean
ha studiato alConservatorio di Parigi, con Marcel Dupré, Maurice Duruflé e Olivier Messiaen.
Nominato professore di organo e composizione presso l’Istituto di Musica Sacra
di Lisbona nel 1955 si è poi stabilito a Berlino tre anni dopo, facendo
finalmente ritorno a Parigi, in seguito alla sua nomina ad organista titolare
della chiesa di Saint-Eustache, nel 1963. Interprete di rilievo della
letteratura organistica dal 18° secolo ai nostri giorni Jean Guillou è
riconosciuto come un compositore di primo piano con opere che spaziano dalle
sinfonie ed i concerti per pianoforte e organo, alla musica da camera e corale,
ad opere per organo solista, senza dimenticare la concertazione dell’organo con
altri strumenti. Ha arricchito il repertorio organistico attraverso una serie
di straordinarie trascrizioni di opere di autori diversi come Bach, Handel,
Liszt, Prokofiev, Rachmaninov, Mussorgsky, Tchaikovsky e Stravinsky. Con la
pubblicazione del suo libro “L’Organo, memoria e futuro” (Carrara,
2011) è emerso come una figura di primo piano nel campo della teoria e
progettazione degli organi. Le sue idee hanno portato straordinari frutti (Alpe
d’Huez, Tonhalle di Zurigo, Chant d’Oiseau a Bruxelles, Auditorium di Tenerife,
Conservatorio di Napoli) e diversi tra gli organi rivoluzionari costruiti
secondo i suoi piani, possono essere ascoltati attraverso le sue registrazioni
discografiche. Nel dicembre 2008 ha inaugurato lo straordinario strumento progettato
per la chiesa di Sant Antonio dei Portoghesi a Roma mentre è in fase di
costruzione il nuovo organo da lui progettato per la Cattedrale di Leon in
Spagna. Jean Guillou ha inciso oltre 100 dischi per la Universal-Philips-Decca,
Dorian, CBS, Festivo, Augure. La maggior parte delle sue composizioni è
pubblicata da Schott Music. Da oltre 40 anni tiene corsi di perfezionamento in
tutto il mondo ed ha insegnato per 35 anni interpretazione e improvvisazione ai
Mesiter Kurse di Zurigo.
Gustavo Zanin
Gent.ma Sig.ra Pierina, ho riletto con molto piacere quanto da Lei magistralmente descritto sul concerto d'organo ,eseguito a San Quirino in Udine dal M Jean Guillou che sabato ci ha lasciati.
È stato un grande artista, generoso donatore di espressioni musicali penetranti negli animi degli uditori, trasferendoli dalla materialità alla spiritualità, dal contingente al trascendente.
La ringrazio per averlo ricordato nobilmente con precise e puntigliose osservazioni sui suoi gesti e interpretando i suoi sentimenti espressi con armoniosi suoni.
La per avermi pubblicamente accostato ad un Signore, mio coetaneo, onorato da reciproca e deferente stima , simpatia e fin dalla nascita, affettuosa amicizia