MALDIVE – MAAYAFUSHI …dove il PARADISO E’ DI CASA 24 giugno-3 luglio 2018
spuntata dall’Oceano Indiano, la cui voce ne è l’eterna colonna sonora.Cui si aggiunge il verso degli aironi cenerini e di qualche iguana
trasformista di passaggio. A Maayafushi, una delle 1192 isole delle Maldive, nell’Atollo di Ari, oceano, stelle, luna, sole, stanno lì in un
grappolo di cielo umorale. Nuvole, pioggia, sole nel giro di un battito
di ciglia. Maayafushi, l’isola del dolce far niente o del far tutto ciò
che l’istinto suggerisce, tranne
shopping, spettacoli musica a palla, folla, confusione. Tolto tutto questo, ciò che resta è
un acquario di rara bellezza, paradiso dei sub che qui saziano occhi e polmoni, ma anche di chi non nuota e ha la
barriera corallina a portata di occhi, con tutte le colorate creature
marine di cui è casa. Se, oltre al dolce far niente in un luogo di agio
e grande ispirazione, si aggiunge la scelta di essere felicemente
sconnessi dalla tecnologia, allora il Paradiso sta di casa in un
angolo di pianeta da amare e godere, dimenticando la televisione, i
motori delle auto, la confusione e possibilmente la connessione a
internet, acquistabile per poche decine di euro. Ma, felicemente
sconnessi, è meglio. C’è più tempo per navigare tra i propri pensieri
in un luogo ancora rispettato dove approcciarsi con gentilezza alla
vita e ricordarsi che
dirle Grazie non è mai scontato.
meravigliosi panorami marini e la perfetta tranquillità, trasformano una
vacanza in autentica magia.
centesimo tuffo a tu per tu
con una viva barriera corallina tra le più ricche del pianeta Terra.
occhio nudo, lì tra i piedi, piccoli squali, razze e pesci di ogni
colore e
riga scivolano veloci, pavoneggiandosi di tanta bellezza sotto lo
sguardo vigile e sempre voglioso degli Aironi cenerini le cui zampe lasciano impronte sulla stessa traiettoria di
quelle umane.
all’Oceano
impronte dei propri piedi
in un respiro
Un’ora di barca da Maayafushi ed eccoci all’isaola dei pescatori. E’ venerdì e per loro è festa. Le scuole sono chiusema entriamo ugualmente in una scuola primaria. Incredula, leggo sui muri frasi e riflessioni in inglese. Altra curiosità: il cimitero per 500 anime
Niente tombe, niente foto (sono musulmani e non gradiscono le immagini). Solo una pietra. A punta se il defunto è un maschio, bassa e tonda se è una femmina.
L’albero che cammina è un incredibile esemplare di Benjamin che si appoggia sulle radici e cammina, letteralmente, formando un bosco.
Bambini ben vestiti, pettinati con cura escono dalle baracche. Molti hanno il cellulare. Gli adulti e i ragazzi ce l’hanno tutti.
Gli uomini sono pigramente abbandonati sugli sdrai a rete posizionati ovunque.
Nessuno chiede qualcosa. Nemmeno ci guardano. Parlano tra loro e ridono. I negozianti ci invitano-ordinano-di entrare nei loro bazar. Impossibile non farlo.
Giardino davanti alla scuola materna. Tutto colorato, ben attrezzato. Complimenti.
Torniamo alla nostra isola, Maayafushi. Lo spettacolo continua.
Anonimo
che voglia di andarci