Marche/E.Romagna – Tra i Borghi più belli d’Italia: Gradara, Brisighella, Dozza
«La bocca mi baciò tutto tremante.| Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:| quel giorno più non vi leggemmo avante.» Dante Alighieri.
BRISIGHELLA (Ravenna): affascinante borgo, tra torri e colline, piccolo centro medievala, merita d’essere scoperto.Si sviluppa in un dedalo di viuzze che ha nel cuore l’Antica Via del Borgo, una strada coperta, sopraelevata e illuminata da mezzi archi: la sua architettura è particolarissima, e il suo soprannome, “Via degli Asini“, lo si deve al ricovero che un tempo offriva a questi animali. Ma non è, questa straordinaria via, l’unica cosa da vedere a Brisighella: qui, dove ben otto cardinali sono nati, gli edifici religiosi sono molti.Ma, a Brisighella, non c’è solo la storia: anche l’enogastronomia è una componente fondamentale del borgo: Il prodotto principe è l’olio extravergine d’oliva “Brisighello”, certificato DOP europeo e prodotto in un territorio ecologicamente intatto. Ma ci sono anche il formaggio stagionato nelle grotte di gesso, i frutti dimenticati come la Pera Volpina, i vini autoctoni. E poi il carciofo Moretto, che nasce spontaneo nei calanchi dell’Appennino Brisighellese. Il tutto accompagnato dall’immancabile piadina brisighellese.
DOZZA (Bologna): Un museo a cielo aperto. Tra le verdeggianti colline dell’appennino tosco-romagnolo che tratteggiano il versante occidentale dell’Emilia Romagna, ci si imbatte nel piccolo comune di Dozza, un borgo medievale di rara bellezza sito sul crinale di un colle, a una manciata di chilometri da Imola e a meno di un’ora da Bologna.
“Il borgo dalle mura dipinte”: così è conosciuta oggi Dozza. E ad accendere i fari su questo minuscolo borgo medievale ha contribuito senza dubbio la Biennale del Muro Dipinto, lanciata su iniziativa comunale negli anni Sessanta. Una manifestazione che nel tempo è diventata una permanente di arte di strada che ha visto gareggiare artisti contemporanei già affermati e talentuosi esordienti per conquistare la possibilità di dipingere le facciate e le porte degli edifici del paese.
Ed è così che ogni due anni, a settembre, nuove opere vedono la luce sui muri e sugli usci ancora liberi di questa piccola fortezza medievale che convive in totale armonia con il luccichio contemporaneo della “Street art”. Alcune cominciano a mostrare i primi segni del tempo tradite da una leggera patina velata, altre invece brillano ancora nei loro colori sgargianti. Muri d’autore, insomma, che raccontano in un susseguirsi continuo più di 200 storie, da oltre mezzo secolo. I muri della città sono delle vere e proprie tele dove ammirare murales e disegni. Una assoluta meraviglia passeggiare per le strette stradine in pietra di Dozza: a ragione, uno tra i 100 borghi più belli d’Italia! Tre borghi, uno nelle Marche e due in Emilia Romagna, meritevoli di essere visitati e apprezzati, con le loro atmosfere fuori dal tempo e gli edifici color biscotto. Tra i tre, non saprei quali scegliere. Sono pari merito, senza dubbio!