6 Agosto 2017
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pierina gallina
MARE D’ABRUZZO, ROSETO degli ABRUZZI, ATRI, CIVITELLA DEL TRONTO – 29 luglio, 5 agosto 2017
Una settimana all’Hotel Roses 4* a Roseto degli Abruzzi è un toccasana sotto ogni punto di vista. Elegantemente informale e direttamente sulla spiaggia promette e mantiene tranquillità, sicurezza, ogni comfort, mai confusione. E questo non è certo poca cosa soprattutto in agosto.
Camere, tutte con reale vista mare, sono pulitissime e ampie, da 36 mq.
Cucina mediterranea curata e, in parte, servita in elegante, ampia, e luminosa sala con
vetrate sul mare e vista piscina.
Buffet di
verdure, frutta e dolci. Sabbia di velluto e mare pulito.
Ombrellone con due sdrai riservati sia in
spiaggia che in piscina.
Piccola fattoria con il cavallo Cico e vari animali a disposizione
degli ospiti (pappagalli, maiali neri, oche). Per i bambini, ogni giorno dalle 17.00 alle 19.00 equitazione con Cico.
Animazione presente ma non invadente. Con Niko, il mago, Kevin, Giusy e Giulia al miniclub, dai 4 ai 12 anni.
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Alba sul mare adriatico visto dalla camera 210 |
ATRI, la città della liquirizia
Città d’arte del Medio Adriatico, ha 11mila abitanti e si trova nelle Terre del Cerrano, la cosiddetta
“Costa Giardino”. È uno dei comuni più belli d’Abruzzo e d’Italia, e probabilmente d’Europa. La Basilica Concattedrale di Santa Maria Assunta, monumento nazionale, fu costruita a partire dal 1260 circa e finita nel 1305 su una cisterna romana che ne divenne cripta, costruita a sua volta su un tempio di Ercole poggiante su antichissime mura ciclopiche tuttora visibili nella cripta.
Chiesa di S. Reparata, adiacente la cattedrale. Il vero tesoro della chiesa è il grande e pesantissimo baldacchino
ligneo realizzato da Carlo Riccione nel 1690-92, noto intagliatore e
scultore, forse allievo del Bernini. Infatti il Baldacchino è molto simile a quello del Vaticano.
Stills of Peace and Everyday Life, Italia e Cina
IMPROMPTU di Yahon Chang
Presso le prestigiose sale espositive delle
Cisterne Romane di Palazzo Acquaviva di Atri, è visitabile la mostra che espone ‘La
cultura Dongba, dalla scrittura pittografica dei Naxi all’arte
contemporanea di Zhang Chun He’. Abbraccia, con un’ampia panoramica, le tante dimensioni di una
civiltà unica e affascinante che rischia di scomparire, i Naxi, circa
250.000 abitanti che occupano la parte nord della provincia dello
Yunnan, a sud ovest della Cina e ai piedi del Tibet. L’affascinante
percorso tra le minoranze cinesi sarà alternato ad un’inedita selezione
di manoscritti e codici miniati della collezione permanete del Museo a
cura di Filippo Lanci, Astrid Narguet e Lucilla Stefoni.
Due le personali nelle Scuderie e nelle Sale di Palazzo Acquaviva: “Impromptu” di Yahon Chang a cura di Paolo De Grandis, Maria Rus Bojan e Francise Chang e “Starting from ThisHumanity” di Matteo Basilè a cura di Antonio Zimarino.
Autore di opere dal forte impatto visivo, Yahon Chang
realizza le opere a inchiostro su carta e
carta di riso.
Palazzo Acquaviva Scuderie Ducali per il ciclo “donne fuori dall’ombra – Storie di violenza, arte, cultura, fotografia.
ATRI è abche conosciuto come il regno della liquirizia, e si affaccia dalle colline abruzzesi quasi a custodire il suo segreto dall’alto.
Qui i frati Domenicani – tra i primi a diffondere l’uso della liquirizia in Europa – ne estraevano il succo già nel Medioevo.
E lo facevano con grande soddisfazione grazie all’ottima qualità delle
radici che raccoglievano nella zona circostante. Sempre ad Atri il
Cavalier De Rosa avviò nel 1836 la lavorazione industriale di questa
pianta e dei suoi derivati. Da allora la tradizione è continuata fino ad
arrivare al 1950 con una nuova attività inaugurata da Aurelio Menozzi
che, ben presto, si trasformò nell’attuale “Liquirizia Menozzi De Rosa”, nota per i suoi prodotti di alta qualità realizzati seguendo le antiche tradizioni.
CIVITELLA SUL TRONTO (Teramo)
Ingresso: 6 euro – gruppi 4 euro. 1 euro i bambini. La Fortezza è la più grande in Italia con 25mila mq. e la 2° in Europa.
Civitella del Tronto è situata a 589 m s.l.m. su di una rupe rocciosa di travertino ed è sovrastata dalla fortezza, ultimo disperato baluardo dei Borbone di Napoli e del Regno delle Due Sicilie che resistette strenuamente al comando piemontese, arrendendosi ai piemontesi addirittura tre giorni dopo che fu proclamata l’Unità d’Italia e l’incoronazione del Re Vittorio Emanuele II. Il 20 marzo 1861.
Fu costruita dal Duca di Napoli – in 20 anni – dal 1557 a difesa del territorio del Regno delle Due Sicilie. Con i suoi 45.000 visitatori annui, è il monumento più visitato d’Abruzzo. Per 200 anni visse in pace fino al 1806, quando
Napoleone cercò di assediarla ma non vi riuscì. Dal 1970 al 1980 fu sottoposta a restauri e aperta al pubblico. Visitabili la Piazza usata per l’addestramento
militare, la cisterna interna, dalla temperatura costante, murata e con acqua piovana resa potabile con la forma ad arco attraverso cui l’acqua piovana filtrava, i magazzini dei viveri al piano alto così il
nemico non avrebbe trovato niente, la parte est difensiva con al primo
piano la terza piazza, 650 m, la chiesa sconsacrata con ossario, i uderi del palazzo del governatore, il camminamento di ronda, il museo delle armi, le caserme con alloggi molto piccoli, 20 mq, per 4 soldati con pagliericci, caminetto e appendiabiti, le stanze del potere, forno, latrine, stalle per asini e muli. La Fortezza ospitava 500 soldati che scambiavano beni e servizi con il paese.
Visita un po’ faticosa con saliscendi ma molto interessante dal punto di vista culturale e affascinante per le visuali sugli Appennini e le vallate ampie e giallastre.
Camminamento un po’ faticoso ma fattibile. Anche per i bambini.
con Grazia
Visuale sui Monti Gemelli, l’insieme delle due
vette, simili tra loro: la Montagna dei Fiori e la Montagna di Campli.
Ricadono all’interno del territorio della Provincia di Teramo.
La montagna di Fiori, insieme alla Montagna di Campli, forma il massiccio dei Monti Gemelli, separati tra loro dalle Gole del Salinello.
Una settimana variegata, arricchente sul profilo del benessere che della cultura. a conferma come la terra d’Abruzzo sia fonte di scoperte che spesso non sono conosciute come meriterebbero. Grazie ad Abaco Viaggi, invece, è possibile e facile conoscere e apprezzare una parte d’Italia davvero bella e ricca di occasioni. E di calda umanità.