MICHAEL SFARADI da FERRIN a Camino T (Ud)
5 novembre 2022: Michael Sfaradi, scrittore italo-israeliano, ha presentato i suoi due ultimi libri all’Azienda vinicola Ferrin di Bugnins di Camino al Tagliamento. Introduzione di Fabiola Tilatti Ferrin.
Direttamente da Tel Aviv (Israele) a Bugnins (Camino al Tagliamento), da Ferrin, è atterrato Michael Sfaradi, scrittore e giornalista free lance in lingua italiana, reporter di guerra nel 2009 e nel 2014, specializzato in politica mediorientale e analisi militari, e iscritto alla Tel Aviv Journalist
Il motivo era la presentazione dei suoi due ultimi romanzi – editi da la Nave di Teseo – che si aggiungono a: Il sorriso della morte, Gli amori diversi, Mosaico Mortale, La catena dell’orrore, I lunghi giorni della Arctic Sea, Am Groner Freibad N.5, I volti dell’amore… e dell’odio, Stinger.
Mossad, una notte a Teheran, del 2020, con prefazione di Nicola Porro. Una spy story, tesa e incalzante, ricostruisce le tensioni politiche, diplomatiche e militari e racconta, sotto il velo della fiction, come potrebbe essersi svolta una delle più grandi e controverse operazioni della storia dello spionaggio.
Il 30 aprile 2018 il premier israeliano Benjamin Netanyahu mostrò in diretta televisiva parte dell’archivio segreto sul nucleare iraniano che agenti del Mossad avevano trafugato a Teheran e portato in Israele. In un’operazione unica nella storia dello spionaggio, furono sottratti oltre 55.000 documenti, cartacei ed elettronici, che avevano un peso totale di cinquecento chilogrammi. Secondo gli esperti dell’Intelligence israeliana e della CIA, che visionarono il materiale in anteprima, quei documenti erano la prova che l’Iran stava ingannando il mondo intero e cercava ancora di creare l’atomica. Israele aveva voluto provare al mondo la malafede iraniana, e lo fece attraverso una vasta operazione d’intelligence
Operazione fuori dagli schemi, del 2022, con prefazione di Carlo Nordio, nasce da un fatto realmente accaduto nel 2006. Il romanzo, ad alta tensione, svela i retroscena dello spionaggio internazionale, mescolando alla finzione narrativa i veri giochi di potere delle grandi potenze. L’operazione è un piano perfettamente congegnato, rischiosissimo e non convenzionale, grazie al quale le spie del Mossad proveranno a sventare quella che sembra, a tutti gli effetti, una delle più grandi minacce di sempre allo Stato ebraico.
Nell’ottobre del 2005, arriva sulla scrivania del Memuneh, il direttore del Mossad, un rapporto inaspettato. A inoltrarlo sono gli agenti infiltrati in Siria e quello che contiene lascia il servizio di intelligence israeliano senza parole: il governo di Damasco, con la collaborazione di esperti nord- coreani, sta costruendo un reattore nucleare per scopi militari nel sito sperduto di Al-Kibar. Le informazioni sono dettagliate, l’allerta è altissima, ma prima di agire, prima di prendere qualsivoglia decisione, il Primo ministro israeliano ha bisogno di prove schiaccianti, la cosiddetta “pistola fumante”.
“Entrambi i romanzi fanno entrare il lettore dentro alla storia. Io cerco di raccontare pezzi di storia vera, affidandomi ad accurate ricerche, che richiedono diversi anni di impegno, corredandoli della mia fantasia” ha esordito Sfaradi presentandosi al numeroso e attento pubblico.