PRAGA…magia per sempre
L’ho vista più volte, Praga, eppure ci tornerei per mille altre volte perché molto c’è ancora da vedere, e ancor di più da scoprire negli angoli gonfi di storia, di orgoglio praghese mai celato, mai barattato con la facile libertà.
L’ho vista più volte Praga, d’inverno a meno quindici gradi, ma con il freddo buono che non ti gela il naso, d’estate a ferragosto in mezzo alla moltitudine su due gambe, però ordinata e sinuosamente estasiata.
Ci tornerei, sì, ci tornerei, sicura di mettere nella tasca del cuore tesori incalcolabili dalla modalità del denaro.
Perché Praga è davvero magica e non fa una battaglia pubblicitaria. Non ne ha bisogno!
Perché Praga è d’oro e le sue pagliuzze la coprono soavemente, quasi in una punta di pudore.
Perché Praga è azzurra e le acque della Moldava la adornano come mantello di Madonna.
Perché Praga è poesia pura, quella che nasce dalla storia ricca di uguaglianza violata e di ali spezzate eppure ricucite con la seta dell’orgoglio.
Perché Praga è musica impigliata nei violini sul Ponte Carlo, di notte o al tramonto, nel momento sacro in cui il sole taglia i legami con la terra e si rifugia nel suo letto di cielo.
Bisognerebbe chiamarla in cinque modi diversi perché Lei non è una sola città bensì cinque. E ciascuna ha una propria, perfettamente delineata, personalità. Come fosse madre di cinque sorelle differenti ma che suonano la stessa melodia in perfetto accordo.
IL CASTELLO
La Vecchia Praga possiede tesori inestimabili: la grandiosa silhouette del castello di Hradcany con la cattedrale di San Vito sullo sfondo, il Palazzo del Belvedere di fronte, i cortili che aprono in maniera spettacolare su altrettante piazze e cancellate di ferro battuto. E il cambio della guardia che attira e richiama ad ogni ora spettatori entusiasti. A quel punto le viscere della storia pretendono l’immersione totale con la visita del Palazzo Reale, ammirandone l’alcova e l’imponente sala del trono. Elegantemente autorevole il Vicolo D’oro invita al passaggio tra le sue casupole colorate tanto amate da Franz Kafka, il poeta che qui recitava i suoi versi tra profumate alchimie di birra e di fumo.
LA CITTA’ PICCOLA
L’isola felice di Malà Strana, ai piedi del castello, è separata da parchi dalla città grande e baciata dal tranquillo fluire della Moldava. Una piccola scala collega Malà Strana al Ponte Carlo, fatto con calce e uova a garanzia di lunga vita. Torri e statue lo adornano ma è la voce della musica che sa renderlo così vivo e unico. Cantanti ed orchestrali intonano melodie stupefacenti e il Ponte diventa ad ogni momento un rinnovato teatro tra la volta celeste e la assopita Moldava. Il suono del violino fa da riverbero magico alle immagini che roteano come folletti davanti agli occhi. Imprimendosi.
Una di queste è la figura leggiadra di giovane cantante mentre intona l’Ave Maria. E’ cieca e sorridente. Idealmente la prendo per mano e mi mescolo alla moltitudine, gironzolo, ammiro la calma fluviale, torno indietro. Per vederla e sentirla ancora. E penso che Praga non potrà mai finire la sua vita. E penso anche che io tornerò. Certo che vi ritornerò.
LA CITTA’ VECCHIA
E’ il centro naturale di Praga e tutte le strade, come i raggi del sole, si riuniscono nella Piazza della Città Vecchia dove troneggia l’orologio astronomico. Ad ogni cambio dell’ora arriva la Morte a suonare il rintocco funebre e capovolgere la clessidra. Le due finestre si aprono, i dodici apostoli sfilano in corteo mentre il gallo canta sbattendo le ali ed il Turco scuote la testa. Un monito all’avidità e alla vanità. Il pensiero s’insinua nella riflessione ma le gambe già si muovono a ricercare altro da ammirare.
LA CITTA’ NUOVA
Qui camminare a piedi è la migliore ricetta se si vuole assaggiare la vita quotidiana di Praga ma, soprattutto, intuirne il retrogusto amaro della storia che, inferocita e terribile, l’ha percossa ripetutamente. Testimonianze sotto forma di monumenti e lapidi raccontano in silenzio sul viale San Venceslao.
IL GHETTO
Sei sinagoghe possiedono l’eloquenza più elevata ed il vecchio cimitero ebraico si annovera tra i dieci luoghi più suggestivi al mondo. Consapevole di ciò entro con la doverosa riverenza e seguo i filari di lastre di pietra grigia, a più strati, che riportano simboli e date. Dietro ciascuna di esse percepisco la presenza di invisibili anime. Sento il loro pianto che diventa mio mentre guardo i disegni dei bambini nei campi di concentramento. Mentre provo a dar ali ai loro silenziosi gridi.
PRAGA, SOGNO INFINITO
Tutto questo e molto ancora è Praga, una terra cordiale vestita di fiaba dove si respira un’atmosfera incantata. Una città dalla bellezza senza confini che può essere goduta, esplorata, toccata, ammirata per giorni, mesi o per una intera vita. Perché le emozioni che sa trasmettere sono uniche, proprio come Lei.
Anonimo
Cara Pierina,
del mio viaggio a Praga ho scritto cinque piccoli racconti che ho inserito nel mio blog e che mi fa piacere segnalarti
http://donebete.splinder.com/tag/praga
Un abbraccio e grazie per la visita a DoneBete