SACILE (Pn): RECITAL DEL SOPRANO FRANCESCA SCAINI e FRANCESCO ZORZINI al PIANOFORTE – 20 agosto 2017
In
occasione della 744sima edizione di “Aria di festa”, sotto la loggia del
municipio di Sacile, il “Giardino della Serenissima”, in una gremita
Piazza del Popolo nella perfetta sera d’estate, ecco apparire lei, il
soprano Francesca Scaini. Elegante, con scialle luccicante sul
nero e lungo abito, munita della consueta verve da attrice eclettica
che ben si sposa con le sopraffine qualità canore.
Ad accompagnarla, il Maestro Francesco Zorzini, Pianista, direttore di coro e orchestra e compositore.
Il La al recital è stato dato dalla “Habanera” della Carmen di Bizet, una delle più celebri arie dell’opera lirica, famosissima in tutto il mondo. ” L’amour est un oiseau rebelle que nul ne peut apprivoiser, et c’est bien en vain qu’on l’appelle, s’il lui convient de refuser” .
Brano scelto in quanto inerente il tema della famosa “Sagra dei osei” o “Sagra degli uccelli”, nata nel 1274.
“Se Laura spira” di Frescobaldi ha introdotto le musiche della festa, perfetta per far immaginare l’atmosfera festosa del 1500, con i concerti di
intrattenimento come si usava all’interno della corte dei Medici, il cui simbolo era il giglio. “Amarilli, mia bella” di Caccini ne decanta il fiore che gli assomiglia.
Un’altra Aria sul tema dei fiori è tratta dall’ Amico Fritz, Aria di Suzel, di Mascagni ” Ci son pochi fiori… Se avessero parole
le udresti mormorar” interpretata da Francesca la cui voce vibra nell’aria e nel cuore.
Segue “Nebbie“, una poesia di Ada Negri risolta da Respighi, all’inizio del 1900 e “Mi chiamano Mimì“, dalla Boheme di Puccini.
Spazio riservato alla premiazione del concorso di cortometraggi “Ambiente da favola” che ha decretato i vincitori
per la giuria: 3° Silvio Vicenzi con “Una
passeggiata nel bosco”, 2° Samuele Schiavo con “Islanda” 1° Francesco
Rode con “E poi accade” e i vincitori per il pubblico: 3° Matteo Pavanello, 2° Silvio Vicenzi, 3° Samuele Schiavo.
Il soprano Francesca Scaini ha interpretato poi: l’
Aria di inizio della famosa opera Adriana Lecouvreur “Io sono l’
umile ancella” di Cilea. Dal 2° atto della Butterfly “Un bel dì vedremo” di Puccini e voce di Francesca, a deliziare il gremito pubblico. “Terra e
mare” di Puccini, coerente con il tema della natura ” I pioppi, curvati dal vento, rimugghiano in lungo filare.
Dal buio, tra il sonno, li sento” per pianoforte e voce. Dal Mefistofele di Boito “Un’altra notte in fondo al mare” e, di Puccini, dalla Manon Lescaut “In quelle trine morbide, nell’alcova dorata v’è un silenzio, un gelido mortal”.
Un’ Aria in lingua ceca tratta da Russalka o Casta Diva, in cui la protagonista parla alla luna.
Il Bis, un brano- preghiera di
Ferrari “Quando a letto vò la sera viene d’angeli una schiera” ha concluso 90 minuti molto gradevoli, onorati da buona musica e una voce possentemente angelica, quella del soprano originaria di Camino al T (UD) Francesca Scaini, accompagnata al pianoforte dal Maestro Francesco Zorzini, anch’egli di Camino al T (Ud).
Sacile, giardino della Serenissima
La storia, la cultura e persino il nome di questa cittadina sono legati ad un fiume: il Livenza.
Nel “Giardino della Serenissima” – così viene definita per le sue
atmosfere veneziane – le architetture convivono armoniosamente: gli
eleganti palazzi, spesso in stile lagunare, si specchiano nelle azzurre
acque del fiume.
Imperdibili il Duomo di San Nicolò, patrono della città e Santo della navigazione fluviale, la Chiesetta della Madonna della Pietà e Piazza del Popolo, su cui si affacciano bellissimi edifici porticati.
Numerosissimi i palazzi cinquecenteschi che rendono Sacile città
rinascimentale per eccellenza: ne sono degli splendidi esempi la Loggia Comunale e soprattutto il Palazzo Ragazzoni Flangini Billia.
Molte case presentano motivi ornamentali del Rinascimento o in stile
Barocco, che contribuiscono a rendere Sacile una deliziosa cittadina in
cui perdersi, attraversando ponticelli e viuzze per scoprire suggestivi
scorci da incorniciare.
Ogni anno, in agosto, la città si anima per la tradizionale Sagra dei Osei,
una delle più vecchie sagre italiane, che unisce una mostra-mercato di
uccelli, esibizioni e gare di canto dei numerosissimi esemplari. Si tiene la prima domenica dopo Ferragosto.