Sauris di sopra: a 1400 metri, 750 anni di storia, con i primi insediamenti della metà del 1200.
Qui si parla il saurano, oltre al tedesco e all’ italiano.
Il saurano, una sorta di tedesco antico, sembra sia stato portato da due soldati disertori, rifugiati qui. Forse dal Tirolo o dalla Carinzia. Oggi conta 500 abitanti, in 10 km. Nel 1920, 950.
Dal 1800, si era registrato l’ incremento degli abitanti in inontagna con l’arrivo delle patate. Nel 1817, infatti, dopo la carestia di un anno senza sole a causa della nube, che aveva oscurato l’Europa, l’ imperatore d’Austria aveva obbligato i montanari a piantare patate.
A Sauris l’ambiente è aspro, la neve abbondante, darsi una mano è abitudine secolare. Diffuso è il volontariato, come la capacità di far fronte a situazioni dure, come la tempesta Vaia.
Fino a cento anni fa non c’erano strade, solo valichi alpini, utilizzati dai “Cravârs” per il baratto, soprattutto del burro.
Sauris è la zona piu ricca di malghe del Friuli.
Il fieno ricco di aromi e di proprietà officinali, le erbe aromatiche, rendono il latte di alta qualità.
I boschi sono risorsa fondamentale.
Anche oggi tante sono le attività: prosciuttificio, birrificio, tessitura, turismo, commercio.
Non manca il lavoro, bensì i servizi e la viabilità.
Negli anni 60, grazie al progetto Sauris, il comune ha acquistato edifici, li ha ristrutturati, ha creato l’albergo diffuso.
Interessanti: il Museo Etnografico, un percorso che parte dalle origini a oggi, con spazi dedicati al carnevale e ad altre tradizioni;