UDINE: A GUSTAVO ZANIN, MAESTRO ORGANARO, LA PRIMA LAUREA HONORIS CAUSA 10 luglio 2017
Una folta chioma d’argento a incorniciare il sapiente volto, la
palpabile emozione leggibile negli occhi vivaci e svegli, forgiati da una storia
lunga 87 anni, vissuti all’ennesima energia. Nella valigia un raro talento:
fabbricare organi.
Zanin, nato il 18 aprile 1930, alle ore 4.00, nella casa vicino al ponte del Municipio, a Camino al Tagliamento, all’epoca frazione di Codroipo. La sua
qualifica è “Maestro Organaro”, titolo costruito pazientemente fin da quando
aveva cinque anni e imparava dal padre Francesco a premere i tasti, attendendo
con lui il momento in cui i suoni di tutte le canne raggiungevano l’
accordatura. All’inizio era fastidiosa come mare in tempesta. Poi si placava e
nasceva l’accordo. A sette comprendeva la divisione armonica e poi, man mano,
le frequenze che intercorrono fra le note. In seguito affinava la preparazione
presso gli istituti musicali e tecnici udinesi, continuando sempre a lavorare
insieme al padre. Oltre 400 gli organi
realizzati in tutto il mondo e molti quelli restaurati in Friuli dopo il
terremoto del 1976. Ben due fanno parte del patrimonio della Chiesa di San
Quirino a Udine, l’organo della chiesa
antica di Francesco Zanin e la opus 837 di Gustavo. Proprio qui si è tenuta la
cerimonia di conferimento del più alto titolo accademico, consegnato dal
Rettore Alberto De Toni. Ben otto accademici, con la toga delle grandi
cerimonie, e il parroco don Claudio Como che ha citato Martin Lutero e il musicologo udinese Renato Della Torre “ Dopo
la parola di Dio, solo la musica merita di essere lodata. Non cambierei con
nient’altro la poca musica che so”. Per il rettore De Toni la massima
onorificenza a Zanin nasce dalla grande considerazione per la sua persona e per
la storia della sua famiglia, nel 40esimo dell’ateneo friulano. “ Egli è uno dei friulani che ha saputo portare in tutto
il mondo la maestria della sua
terra. Quando la passione e il mestiere si accordano al senso di
appartenenza si raggiunge l’apice dell’ingegno
imprenditoriale. Grande storia, creatività
e innovazione trovano mirabilmente realizzazione nella bottega Zanin, dove la
tecnica del suono è in connubio con la tecnologia. Un’ azienda che sfida il
mercato lavorando in 5 continenti. La Laurea unisce all’ arte e alla creatività
il saper fare impresa. Sei un vero maestro. Hai regalato una storia da
raccontare. Un orgoglio che tu e la tua famiglia avete reso alla nostra terra”.
Anche il direttore del Dipartimento di Studi
Umanistici, Andrea Zanini, ha sottolineato l’eccezionalità del percorso
artistico di Zanin che “rappresenta perfettamente ciò che l’università intende per
patrimonio culturale e meritevole della prima laurea in Storia dell’Arte e Conservazione dei beni storico-artistici che l’Ateneo udinese rilascia. Zanin è
patrimonio culturale per la famiglia e
il mestiere, nel significato di servizio
e aiuto. Sette generazioni di organari,
insieme di arte, artigianato, filosofia, cultura, esperienza di vita,
psicologia, liturgia, matematica, architettura, fisica dei suoni. La miscela armonica
di tutti questi elementi è il mestiere dei
Zanin” .
Conservatorio di Udine, Paolo Pellarin, nella Laudatio intitolata “Gustavo
Zanin e la sua famiglia: sette generazioni di organari friulani” ne ha
tracciato l’albero genealogico, partendo dal capostipite Valentino, con 30 organi realizzati, Giuseppe
e Beniamino con 350, Gustavo con oltre 400. D’epoca, elettrici, elettronici, in
sintonia con l’invito di Giuseppe Verdi a “Tornare all’antico”. Organi dal pulsante cuore antico e connessioni
USB. In un ponte virtuale fra il bisnonno Giuseppe e fratello Pietro, i figli
Giuseppe e Francesco e il cugino Franz a Camino. Creare, ricreare, studiare, capire sono i cardini dell’azienda. Da qui gli innumerevoli riconoscimenti da parte
di grandi personalità a Gustavo, fondatore dell’Associazione italiana organari,
di cui il figlio Francesco è presidente.
al suono dell’organo, partendo dall’invenzione, nel 275 a.C. ad Alessandria
d’Egitto, di questo strumento musicale
della famiglia degli aerofoni. Attraverso
2300 anni di storia, è appartenuto a diversi popoli e culture. Furono i
monaci a introdurlo nella chiesa perché ,
oltre al suono, dà emozioni. “ A Camino, eravamo in otto cugini e, in cortile,
durante le vacanze, ognuno suonava uno strumento. Era un piccolo
conservatorio. Non bastano le canne per
fare un organo ma il concorso di tutti gli
elementi umani che si tramandano di generazione
in generazione. Così gli organi parlano con accento friulano una lingua
riconoscibile in tutto il mondo. L’organo
trasporta dal contingente al trascendente
e la musica dell’organista si adatta al nostro pensare portando qualsiasi uomo, religioso o agnostico, ad avvertire il richiamo dell’infinito che vive
in ognuno di noi. L’immensità delle onde sonore riesce perfino a far immaginare
l’estasi”.
Grato per “il mestiere che
gli ha permesso di costruire uno strumento che fa sentire la voce di Dio” ha espresso orgoglio per il fatto che il figlio Francesco
e il nipote Carlo continuino l’attività, e rivolto con un mazzo di rose rosse
il “Grazie” alla moglie, signora Marinella,
e a tutte le spose.
Dopo la “Toccata e fuga in re minore di Bach”, suonata
all’organo dal Maestro Beppino Delle Vedove, il neo dottore, con la consueta e
disarmante cordialità, ha accolto i complimenti delle tantissime persone che
gli hanno attestato stima, in una cerimonia unica che rimarrà nella
storia.
Lo scrittore Alberto Frappa e Cristina Pilutti, Assessore di Camino a T (UdIncontri: assessori e sindaci… , Bertiolo, Camino, CodroipoRenataCarla
Sono felice che sia stato reso il doveroso e giusto riconoscimento a Gustavo Zanin.
Sono felicehe che fossero presenti le massime espressioni politiche, anche se a me ha fatto piacere incontrare Don Saverio Mauro, parroco di Camino al T per 28 anni e per me prezioso amico.
Gustavo Zanin, uomo di nobile fattura, ha l’immenso pregio di essere semplice, presente nel territorio, mai saccente nonostante sia nutrito da pregevole cultura in molti ambiti.
La sua semplicità e spontanea cordialità gli fa onore.
Io mi sento onorata del suo affetto e della sua stima, dimostratami in tante occasioni.
Dut ricambiât Gustavo!
Unknown
CARISSIMO GUSTAVO,NON POSSO CHE COMPLIMENTARMI PER DOVE SEI ARRIVATO.TI MERITI TANTO,SEI SEMPRE STATO UNA BRAVA PERSONA.CHE TU POSSA GODERE QUESTA LAUREA RESTANDO CON NOI ANCORA PER TANTI
TANTI ANNI. M.Z.